domenica 25 luglio 2010

Immobili a prova di donazione

L'immobile oggetto di donazione "indiretta", se è stato venduto dal donatario, non può essere chiesto in restituzione dal legittimario del donante che abbia patito la violazione della propria quota di legittima: è quanto stabilito dalla Cassazione nella sentenza n. 11496 del 12 maggio 2010 che, priva di precedenti, costituisce un punto di riferimento nella complessa materia della circolazione dei beni oggetto di donazione. Il bene donato trova, infatti, forti ostacoli nella sua vendibilità a opera del donatario (o nella sua ipotecabilità da parte dello stesso) in quanto, se alla morte del donante poi si accerti che quella donazione ha leso o ha concorso a ledere la quota di legittima spettante agli stretti congiunti del donante, il bene prima donato e poi alienato dal donatario (o dal medesimo concesso in ipoteca) potrebbe essere chiesto in restituzione dai legittimari del donante, qualora il patrimonio del donatario non sia capiente per soddisfare i diritti del legittimario che non ha ricevuto, in tutto o in parte, la sua quota di legittima (articolo 563 del Codice civile).


Questa azione di restituzione del bene donato e poi venduto dal donatario può dirigersi verso qualunque avente causa, anche dopo una pluralità di passaggi e anche se l'acquirente non sapeva nulla sul punto che, nel passato, quel bene era appunto stato oggetto di donazione. L'unico temperamento è rappresentato dalla norma che impedisce l'azione di restituzione dopo 20 anni dalla donazione; norma che però può essere disattivata (e quindi l'azione di restituzione può in tal caso essere esperita anche diverse decine di anni dopo la donazione) qualora i legittimari del donante, venuti a conoscenza della donazione, formulino contro di essa il cosiddetto "atto di opposizione", il cui effetto è appunto quello di impedire che il decorso del ventennio impedisca ai legittimari di recuperare il bene donato (articolo 563, comma 4 del codice civile).
Se tutto ciò è scontato per le donazioni "dirette" (e cioè quelle stipulate con atto notarile, nel quale si esplicita la volontà del donante di beneficiare il donatario), si tratta di capire se l'azione di restituzione potesse colpire anche le cosiddette donazioni "indirette", e cioè tutti quegli atti che hanno la "sostanza" della donazione senza averne la forma: i casi classici sono quelli del genitore che paga il prezzo di un acquisto immobiliare intestato al figlio o quello della "vendita" a prezzo "vile" (Tizio "vende" a Caio, per il prezzo di 1, un bene che vale 100, con ciò realizzandosi evidentemente una donazione per il valore di 99).

L'articolo 809 del Codice civile sembra assoggettare anche le donazioni "indirette" allo stesso regime giuridico delle donazioni "dirette". Tuttavia di recente, a fronte del moltiplicarsi delle donazioni (stimolate dalla loro spesso irrisoria fiscalità), molti studiosi hanno cercato di dimostrare che l'azione di restituzione delle donazioni "dirette" non può essere considerata esperibile anche verso le donazioni "indirette" non fosse altro perché, se l'acquirente di un dato immobile può in effetti accorgersi che nella storia di un bene vi è stata una donazione "diretta", non è possibile invece accertare l'avvenuta stipula di una donazione "indiretta". Nel caso della donazione "indiretta", se da essa deriva la lesione della quota di legittima, al legittimario non resta che sperare di trovare capienza delle sue ragioni nel patrimonio del donatario; qualora tale capienza non vi sia, chi si trova a essere titolare del bene oggetto di donazione "indiretta" non può vedersi privato del bene stesso, in quanto le sue ragioni sono ritenute dalla Cassazione prevalenti su quelle del legittimario leso nella sua quota di legittima.

Fonte Il sole 24 ore

I limiti “scorrevoli” per andare in pensione

Secondo il maxiemendamento alla manovra approvato, ora all’esame della Camera, l’aumento, secondo dati ISTAT, della vita media (79 per gli uomini, 84 per le donne) porterà in avanti i requisiti minimi per andare in pensione. Proprio il concetto di “speranza di vita” diventa uno dei cardini per il riconoscimento del trattamento previdenziale. In questo modo la pensione diventerà “scorrevole” e sempre meno ancorata a parametri fissi e certi come hanno imparato a conoscerli almeno un paio di generazioni di italiani. Il tutto finalizzato ad un risparmio di spesa pubblica alla voce welfare. Il nuovo meccanismo vuole un anno in più per andare in pensione nel 2028. In pratica per il trattamento di anzianità un lavoratore dipendente dovrà aver compiuto minimo 62 anni e un autonomo iscritto all'INPS 63 anni. E dodici mesi in più serviranno anche per l'accesso alla prestazione di vecchiaia. Inoltre, le finestre mobili per chi maturerà i requisiti a partire dal 1° gennaio del prossimo anno, vogliono un periodo di stand by di 13 e 19 mesi rispettivamente per dipendenti e autonomi. E nel 2028, l'attesa sarà ulteriormente differita, arrivando anche a oltre un raddoppio dei tempi di permanenza al lavoro. Ed ancora .. dal 2012 le lavoratrici del pubblico impiego dovranno aspettare il compimento dei 65 anni di età per dare l'addio al posto di lavoro.

GRANDE NOVITA' LA RETRIBUZIONE DELLE CASALINGHE


La Cassazione, con la sentenza 16896/10, riconosce e quantifica il lavoro svolto quotidianamente dalla casalinga. La Corte ha sottolineato che, mancando una norma specifica di conteggio, si deve prendere come parametro il lavoro svolto dalle colf. Il fatto trae spunto dalla valutazione del danno che subisce la casalinga in caso di un incidente stradale. In merito va riconosciuto un danno biologico ed uno patrimoniale. Per il danno biologico i giudici si sono rifatti all'art. 32 della Costituzione, per quello patrimoniale agli articoli 4 e 37 della Carta che tutelano rispettivamente la scelta di qualsiasi forma di lavoro e i diritti del lavoratore e della donna lavoratrice. La Corte ha chiarito che il danno subito dalla casalinga menomata nell'espletamento della sua attività è economicamente valutabile come danno emergente e può essere liquidato, pur in via equitativa, anche nell'ipotesi in cui la stessa sia solita avvalersi di collaboratori domestici, perchè comunque i compiti risultano di maggiore ampiezza, intensità, responsabilità rispetto a quelli espletati da un prestatore d'opera dipendente.

giovedì 22 luglio 2010

Dal 2011 case obbligate alla certificazione acustica

Dal 2011 chi vorrà vendere o affittare un alloggio dovrà dotarlo, oltre che della certificazione energetica, anche della certificazione acustica. L'obbligo verrà introdotto dal provvedimento atteso in autunno, che recepirà la norma Uni 11367 («Acustica in edilizia – Classificazione acustica delle unità immobiliari – Procedura di valutazione e verifica in opera» ) che l'ente nazionale italiano di unificazione sta per pubblicare. La classificazione acustica di un'unità immobiliare (che sia un appartamento o un'abitazione monofamiliare), diventerà quindi necessaria.

L'evoluzione normativa in atto, infatti, preceduta anche da leggi regionali recenti (come la legge 34/2009 della Calabria) prevede che ogni unità immobiliare abbia una certificazione acustica che attesti la classe acustica di appartenenza. È un concetto similare a quello della certificazione energetica, ma con alcune profonde differenze; la principale è costituita dal fatto che mentre il certificato energetico è redatto sulla base di calcoli, il certificato acustico è redatto sulla base di una prova (collaudo) effettuata in tutti i vani dell'appartamento.

Dai risultati ottenuti in tutti i vani, considerato il margine di incertezza delle misure e fatta una media si ricaverà un indice che permetterà la classificazione acustica in quattro classi dell'unità immobiliare. Conseguentemente i costi di certificazione acustica saranno ben diversi rispetto a quelli di un certificato energetico (da cinque a dieci volte di più) e, in più, la certificazione acustica avrà validità limitata nel tempo.

La Uni 11367 sarà citata esplicitamente nella norma in arrivo in autunno ed è per questo che assume particolare rilevanza. Spiega come eseguire i collaudi acustici degli edifici consentendo di informare i futuri proprietari/abitanti sulle caratteristiche acustiche della stessa e di tutelare i vari soggetti che intervengono nel processo edilizio (progettisti, produttori di materiali da costruzione, costruttori, venditori, eccetera) da possibili successive contestazioni.

La norma si applica a tutti i tipi di edifici, tranne a quelli a uso agricolo, artigianale e industriale. Nell'ambito di applicazione della norma, i requisiti acustici di ospedali, cliniche, case di cura e scuole sono definiti da una specifica appendice.

Fonte il sole 24 ore

Crisi: costi produttivi e oneri sociali soffocano le imprese agricole Triplicati in dieci anni. Migliaia di agricoltori rischiano di abbandonare

La Cia lancia di nuovo l’allarme: occorrono immediati interventi per sostenere le aziende oggi in grave difficoltà. Sono indispensabili la reintroduzione del “bonus gasolio” per le serre (un provvedimento che va comunque esteso alla totalità delle aziende) e la proroga della fiscalizzazione, che, però, deve essere propedeutica ad una riforma per ridurre le spese contributive a tutte le attività agricole, che negli ultimi due anni sono aumentate del 26 per cento.



I costi delle imprese agricole sempre più alle stelle. Tra mezzi di produzione (concimi. mangimi, sementi, antiparassitari, gasolio), oneri contributivi e burocratici, siamo in presenza di un peso insostenibile. Dal 2000 ad oggi, si è assistito a rincari considerevoli. Per alcuni prodotti i prezzi pagati dall’agricoltore sono praticamente triplicati. Tra questi, soprattutto la “voce” energia ha inciso in modo grave sulla gestione aziendale. Una situazione allarmante che, sommata alla caduta libera delle quotazioni sui campi, diventa esplosiva e rischia di trascinare nel baratro migliaia di aziende che non riescono più a stare sul mercato. Il campanello d’allarme è il crollo dei redditi, che nel 2009 sono stati tagliati di oltre un quarto rispetto all’anno precedente. La denuncia è venuta dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori nel corso del sit-in a Roma in piazza Montecitorio davanti alla Camera dei Deputati.

Un’occasione durante la quale la Cia ha rinnovato la sua vibrante richiesta affinché vengano prese misure, a cominciare dall’“accisa zero” per il gasolio per le serre (un provvedimento che va comunque esteso alla totalità delle aziende) e alla proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali, in scadenza il prossimo 31 luglio, per le imprese che operano nelle zone svantaggiate e di montagna. Un intervento che, però, deve essere propedeutico ad una riforma per ridurre le spese contributive a tutte le attività agricole. Insomma, azioni indispensabili per dare reali sostegni agli agricoltori, oggi in grave difficoltà, e che devono essere inserite nella manovra finanziaria che, dopo l’approvazione al Senato, è ora in discussione a Montecitorio.

Oggi i costi produttivi -avverte la Cia- incidono nella gestione aziendale agricola, in media, tra il 60 e l’85 per cento. Solo nello scorso anno l’incremento, è stato dell’11 per cento rispetto al 2008. E per il 2010 si prevede, secondo le prime stime, una crescita tra il 9 e il 10 per cento.

Non solo. A questi aumenti, che negli ultimi anni hanno frenato l’attività imprenditoriale con un crescendo impressionate, si sono aggiunti -nota la Cia- anche gli oneri previdenziali (in poco meno di due anni sono cresciuti del 26 per cento) e quelli di carattere burocratico. Oneri pesanti che si traducono in forte ostacolo alla crescita economica delle imprese, con incidenza negativa notevole sull’occupazione e la competitività.

D’altra parte, continua a restare critica e senza soluzione alcuna la situazione di tutte quelle imprese -avverte la Cia- che pagano l’aliquota contributiva ordinaria, ben al di sopra di quelle delle aziende agricole degli altri paesi europei. A tal proposito va richiamato come fatto grave che per tali aziende ancora non si dia attuazione ad una legge dello Stato (legge 247/2007 attuazione “Protocollo sul Welfare”) che prevede misure agevolative per le imprese che aumentano le giornate dichiarate e per quelle “virtuose” in termini di sicurezza sul lavoro (articolo 1 commi da 58 a 60 della legge 247/2007).

Comunque, con la fine della fiscalizzazione, diventerà insostenibile la situazione per migliaia di imprenditori agricoli che danno occupazione. Le agevolazioni contributive (meno 75 per cento per la montagna e meno 68 per cento per le aree svantaggiate) finiscono e da agosto -avverte la Cia- gli aumenti saranno considerevoli e per le aziende che già operano in condizioni di difficoltà le prospettive appaiono drammatiche. Per quelle di montagna le agevolazioni si riducono al 70 per cento, mentre per quelle delle aree svantaggiate al 40 per cento. Il danno è rilevante perché proprio l’80 per cento delle giornate denunciate all’Inps sono svolte in territori agevolati. E proprio le aziende delle aree svantaggiate rappresentano il 55 per cento del totale.

Crisi agricola: Politi, “pronti a mettere da parte sigle e bandiere per un’iniziativa unitaria”

Il presidente della Cia lancia un appello a tutte le rappresentanze del settore per rafforzare la voce dell’agricoltura e superare questo difficile momento.



“A settembre siamo pronti a scendere in piazza in modo unitario, mettendo da parte sigle e bandiere, per fare sì che il mondo agricolo nel suo complesso faccia sentire la sua voce di protesta in maniera forte ed univoca”. E’ questa la proposta che il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi ha lanciato alle altre organizzazioni professionali agricole del nostro Paese. Occasione è stato il sit-in svoltosi oggi a Roma, in piazza Montecitorio davanti alla Camera dei Deputati.

“Andare avanti isolati e frammentati non giova a nessuno. Per questo motivo mi appello a tutta la rappresentanza agricola italiana affinché -afferma Politi- davanti alla drammatica crisi che sta vivendo l’agricoltura italiana. Si sviluppi un impegno unitario. Solo così si possono superare in maniera adeguata i complessi problemi e le grandi sfide che il settore primario è costretto ad affrontare. Occorre, quindi, adoperarsi per aggregare il più possibile una rappresentanza sempre più divisa e, dunque, sempre più debole. Un’unità che, però, non significa rinuncia delle rispettive identità e autonomie”.

“E fin da adesso ribadisco che la nostra Confederazione è disposta a rinunciare alle manifestazioni che ha programmato a partire dalla ripresa dopo la pausa, purché ci sia un discorso serio e responsabile da parte delle altre organizzazioni per portare avanti iniziative unitarie che diano il senso vero di una protesta che coinvolga l’intero settore primario, gli agricoltori che, d’altronde, si sono più volte dichiarati favorevoli ad azioni comuni”.

Un’impresa agricola su tre rischia di chiudere. Il 50 per cento ha bilanci “in rosso”. In tre anni oltre 250 mila saranno costrette a riconsegnare le chiavi. Boom dei costi, crollo di prezzi e redditi

Il presidente della Cia Giuseppe Politi preoccupato per una situazione allarmante invita il governo a rivolgere una maggiore attenzione nei confronti del settore. Partita la mobilitazione con il grande sit-in a Roma in piazza Montecitorio con la partecipazione di centinaia di agricoltori.
“Un’impresa agricola su tre rischia di chiudere. Due su quattro hanno, invece, bilanci e “in rosso”. Sotto i duri colpi di costi (produttivi, contributivi e burocratici) che s’impennano sempre di più, di prezzi sui campi in crollo verticale e di redditi in caduta libera, gli agricoltori sono in grande affanno e corrono il serio pericolo di non stare più sul mercato. Davanti ad uno scenario drammatico non si può stare fermi. Il governo, come ha fatto per altri settori economici, deve intervenire in tempi rapidi, altrimenti più di 250 mila aziende nei prossimi due-tre anni saranno costrette a riconsegnare le chiavi. Giuseppe Politi, presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori, rinnova con forza il grido d’allarme per un settore abbandonato a se stesso e alle prese con difficoltà enormi e privo di una politica efficace, “di un vero progetto che rilanci sviluppo e competitività”. Una denuncia che è stata ribadita oggi a Roma durante il grande sit-in piazza Montecitorio davanti alla Camera dei Deputati che ha visto la partecipazione di centinaia di produttori provenienti da tutta Italia.

“Negli ultimi dieci anni -dice il presidente della Cia- circa 500 mila imprese agricole, in particolare quelle che operavano in zone di montagna e svantaggiate, hanno chiuso i battenti. Solo nel 2009 più di 50 mila sono andate fuori mercato. Senza interventi mirati e straordinari sarebbe una tragedia per l’intero settore. Finora si è fatto poco o nulla nei confronti dell’imprenditoria agricola. Solo sporadici ed insufficienti interventi che non hanno risolto i problemi con i quali l’agricoltura è costretta a confrontarsi. E questo è molto grave soprattutto in un momento in cui a livello europeo si stringono i tempi per decidere quale sarà la Politica agricola comune dopo il 2013. Servirebbe un’accelerata, una totale presa di coscienza delle questioni che stanno mettendo in ginocchio le nostre campagne. Purtroppo, non vediamo neanche l’ombra di un provvedimento efficace”.

“Ormai -aggiunge Politi- gli agricoltori sono in una situazione di piena emergenza. Le imprese agricole non riescono più a sostenere i costi che rappresentano macigni opprimenti sulla gestione aziendale. Uno scenario, oltretutto, aggravato dal continuo e drammatico crollo dei prezzi praticati sui campi. Un mix esplosivo che ha tagliato di netto (meno 30 per cento negli ultimi due anni) i redditi dei produttori che incontrano sempre più difficoltà e ostacoli. Un vero dramma cui bisogna porre al più presto gli adeguati ripari”.

“Le imprese agricole -rimarca il presidente della Cia- chiedono validi sostegni per poter stare sul mercato e fornire il loro contributo economico e sociale. Per questo diciamo basta al silenzio assordante che c’è nei confronti di un settore che è patrimonio del nostro Paese. Non possiamo assistere passivamente alla distruzione di una realtà, quella agricola, che è una risorsa vitale. Un settore economico che coinvolge direttamente ed indirettamente più di 4,5 milioni di persone tra agricoltori, lavoratori e attività industriali collegate alla produzione agricola. Più di un milione di famiglie vivono di agricoltura”.

“Dai cereali all’uva, dall’olio d’oliva all’ortofrutta, dalla zootecnia da carne al settore lattiero-caseario, al florovivaismo, è uno scenario allarmante. Servono -rileva il presidente della Cia- interventi urgenti, straordinari e concreti. E’, quindi, giunto il momento degli atti tangibili. Le imprese agricole sono in grande affanno. Oltre a tempestive misure, serve un nuovo progetto di politica agraria. E la sede più ideale per discuterla e svilupparla resta -ha concluso Politi- la Conferenza nazionale sull’agricoltura, anch’essa tante volte annunciata, ma mai programmata. Non deve finire nel dimenticatoio e va necessariamente svolta entro il 2010”.

martedì 20 luglio 2010

PIU' TUTELA NEI CONTRATTI TELEFONICI

La Comunitaria 2010 imbarca il cosiddetto "pacchetto Telecom" su privacy e diritti dei consumatori nel settore delle comunicazioni formato Ue. Non solo. Tra le direttive di Bruxelles su cui il governo punta ad accelerare il processo di recepimento spuntano anche quella sulla patente di guida, nonché quelle di modifica dell'Iva comunitaria e del reverse charge.
Si arricchisce così lo schema del Ddl sulla Comunitaria 2010 che, ottenuto il parere favorevole della Conferenza unificata, torna questa mattina al vaglio del pre-consiglio in vista del successivo esame del Governo. Se oggi otterrà il via libera dei tecnici spetterà al Consiglio dei ministri, giovedì prossimo, inviare il Ddl all'esame del Parlamento.
Del tutto nuovo (come anticipato dall'agenzia di stampa Radiocor) l'articolo 10 del Ddl che concede una delega al governo per recepire anche con più decreti le direttive Ce n. 136/09 e n. 140/09 in materia di comunicazioni elettroniche. Il pacchetto di norme varato da Bruxelles modifica radicalmente il servizio universale e i diritti di accesso degli utenti alle reti e ai servizi di comunicazione elettronica, nonché le regole sul trattamento dei dati personali e la tutela della privacy sul Internet.
La delega interviene a tutto campo nel settore della telefonia e delle comunicazioni elettroniche anche con riguardo alla protezione dei consumatori. Una vera e propria rivoluzione normativa del settore. Il governo dovrà anzitutto fornire garanzie di accesso al mercato da parte degli operatori di tlc con criteri di obiettività, trasparenza, non discriminazione e proporzionalità.

Lo spettro delle frequenze radio dovrà essere disciplinato in modo da consentire una gestione «efficiente, flessibile e coordinata» evitando «distorsioni della concorrenza» nel rispetto dei principi di neutralità tecnologica dei servizi e degli accordi internazionali vigenti nel settore. A questo scopo potranno essere introdotte limitazioni proporzionate ai tipi di reti radio e alle tecnologie wireless di comunicazione elettronica evitando interferenze dannose.
Un ulteriore aspetto del pacchetto Telecom riguarda la tutela dei dati personali. Saranno rafforzate le prescrizioni in tema di sicurezza tenendo conto dei poteri attribuiti al garante della privacy e alla Direzione nazionale antimafia per il contrasto alla criminalità organizzata.

ED ECCO A VOI L' ATTO NOTARILE IN FORMATO DIGITALE

Prenderà il via il 3 agosto l'atto notarile in forma digitale. Da quella data sarà infatti in vigore il decreto legislativo 110/2010, che è stato pubblicato nella «Gazzetta Ufficiale» n. 166 di ieri, 19 luglio 2010.
Il provvedimento consentirà così ai notai di predisporre i loro atti, oltre che nella tradizionale forma cartacea, anche mediante la creazione di file firmati con la firma elettronica dei clienti e con la firma digitale del notaio.
Sta per andare dunque in soffitta la tradizionale raffigurazione del notaio con penna d'oca e calamaio, in una stanza scura illuminata da luce fioca. Questa figura lascerà il posto a server, computer, smart card e pec: per effetto del decreto legislativo 110/2010, infatti, il notaio si convertirà in "professionista digitale" a trecentosessanta gradi, con la conseguenza che gli atti notarili potranno essere direttamente originati in formato digitale e – come tali – trasmessi (ai pubblici uffici e ai clienti) e, infine, conservati nel tempo.
La digitalizzazione contraddistinguerà tutta la "catena produttiva" dello studio notarile, dalla fase di preparazione degli atti a quella di stipula; dagli adempimenti di back office alla fase di contabilità e fatturazione.
Tutto questo sistema avrà il suo perno sul fatto che il notaio è obbligatoriamente dotato della firma digitale, e cioè di quel tipo di firma elettronica che, basandosi sul sistema di chiavi crittografiche, rappresenta, allo stadio attuale della tecnica, il sistema che offre le maggiori garanzie di sicurezza. La firma digitale rappresenterà infatti il fulcro sul quale ruoterà tutto il sistema: dalla formazione dell'atto, alla sua trasmissione e, infine, alla sua conservazione.

La stipula del rogito avverrà dunque in uno scenario diverso da quanto si è visto finora: il notaio leggerà l'atto direttamente al computer, riceverà la sottoscrizione elettronica dei clienti e firmerà l'atto mediante la smart card contenente la sua firma digitale.
Il notaio eseguirà poi tutti gli adempimenti post stipula (registrazione, trascrizione, registro imprese eccetera) in via totalmente elettronica, come peraltro già oggi accade; e consegnerà ai clienti una copia del rogito o stampandolo nella tradizionale forma cartacea oppure consegnando un dischetto o una chiavetta contenente l'atto in formato digitale o spedendo il file via posta elettronica certificata, di cui ogni notaio già oggi è obbligatoriamente dotato.

sabato 17 luglio 2010

LA MANOVRA TREMONTI

Ho deciso di pubblicare gli elementi salienti della manovra più dura degli ultimi anni secondo il mio modesto parere che, per il nostro ministro Giulio Tremonti dovrebbe aiutarci a tenere i conti sotto controllo.
Ora giudicate voi ed esprimete liberamente, contattando questo blog se volete, cosa ne pensate.
Vi ricordo che sono aperte le iscrizioni al blog per poter avere un dialogo commentando le varie notizie.

Agevolazioni fiscali per le reti d'imprese, maglie più strette per la "scia" e giro di vite su pubblico impiego e falsi invalidi. E' salita a 62 articoli la manovra da 24,9 miliardi, in arrivo "blindata" alla Camera, per la seconda e ultima lettura. Il testo, nel giro di boa al Senato, ha imbarcato anche l'adeguamento dell'età pensionabile alle aspettative di vita dal 2015 (non più 2016) e l'accelerazione dell'innalzamento dell'età per andare in pensione per le donne nel pubblico impiego, che scatterà dal 2012.

Confermata, poi, un'emersione per gli immobili "fantasma", mentre scende, a 5mila euro, il tetto della tracciabilità del contante. In arrivo anche nuove regole per il redditometro, con i controlli che scatteranno quando il reddito dichiarato sarà inferiore del 20% rispetto a quello accertato dal Fisco.


Fra le novità proposte dalla manovra trova spazio pure il quindicesimo censimento della popolazione e delle abitazioni, il nono dell'industria e dei servizi, il sesto dell'agricoltura e il censimento delle istituzioni non profit. Sul ricco piatto della manovra, ci sono poi disposizioni tributarie, antifrode e antiriciclaggio, misure per arginare il fenomeno delle imprese "apri e chiudi" o in perdita sistemica, ma anche interventi contro la microevasione diffusa. Disco verde anche a una addizionale del 10% sui compensi corrisposti a titolo di stock option e a una fiscalità di vantaggio per il Sud in caso di nuove iniziative produttive e incentivi per il rientro in Italia dei "cervelli" emigrati all'estero.

Ecco comunque in 69 voci tutte le novità contenute nella manovra estiva di Tremonti.


Abruzzo (articoli 14, comma 14-ter e 39). I comuni della provincia dell'Aquila in stato di dissesto sono autorizzati a escludere dal saldo rilevante ai fini del rispetto del patto di stabilità per il triennio 2010-2012 gli investimenti in conto capitale deliberati entro il 31 dicembre 2010, anche a valere sui contributi già assegnati negli anni precedenti, fino a un massimo di 2,5 milioni di euro. Previsto inoltre un'ulteriore dilazione nel pagamento delle tasse per i cittadini abruzzesi colpiti dal sisma. Intanto, viene confermata la proroga al 20 dicembre 2010 della sospensione del pagamento dei tributi. Misura che riguarderà i lavoratori autonomi e le imprese con volume di affari fino a 200mila euro. Escluse dalla norma, invece, banche e imprese di assicurazione. Poi, a differenza del testo originale (che prevedeva il rientro attraverso il pagamento di 60 rate mensili), ora «la ripresa della riscossione dei tributi e dei contributi, senza applicazione di sanzioni, interessi e oneri accessori», avverrà «mediante il pagamento di 120 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di gennaio 2011».


Accertamento con adesione (articolo 52-bis). In caso di accertamento con adesione, si prevede che la garanzia in questione possa essere prestata anche mediante ipoteca volontaria di primo grado per un valore pari al doppio del debito erariale (ovvero pari al doppio della somma da rateizzare), valore che deve essere accettato dall'amministrazione finanziaria. La disposizione si applica dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge fino al 31 dicembre 2011.


Antiriciclaggio (articolo 37). Introduce disposizioni in materia di trasparenza degli assetti proprietari e di gestione dei soggetti che chiedono di partecipare alle procedure di appalto pubblico, attribuendo al Tesoro il potere di autorizzare quelli provenienti dai paesi che sono inseriti nella black list, ovvero di derogare a tale lista per specifici paesi o settori d'attività, ovvero, ancora, di escludere paesi non presenti nella lista.


Apertura o chiusura rapporti con operatori finanziari (articolo 34). Arriva l'obbligo per i non residenti di indicare il codice fiscale per l'apertura o la chiusura di rapporti continuativi con operatori finanziari.


Assegno d'invalidità (articolo 10). Resta all'attuale 74% (che non sale più quindi all'85%) il limite per accedere al beneficio economico dell'assegno mensile di invalidità civile. Per potenziare i controlli contro i "falsi invalidi", viene esteso, poi, l'istituto della rettifica, previsto in ambito Inail, anche alla normativa assistenziale relativa all'invalidità civile. Giro dei vite sui medici che certificano false invalidità: saranno soggetti, ferma l'applicazioni delle norme penali, anche alle disposizioni in tema di false attestazioni o certificazioni. Aumentano, poi, le verifiche, dalle 100mila previste per il 2010, alle 250mila verifiche aggiuntive annue per gli anni 2011 e 2012. Viene riscritta anche la normativa che attesta l'invalidità di un alunno. La certificazione dovrà venire dalle Aziende sanitarie, attraverso strutture collegiali. Nel verbale, poi, che accerta la sussistenza della situazione di handicap, deve essere indicata la patologia stabilizzata o progressiva e specificato l'eventuale carattere di gravità. Ciò al fine di rendere più rigorosa la procedura per il riconoscimento dell'alunno disabile avente diritto all'insegnante di sostegno.


Assicurazioni (articolo 38, commi da 13-bis a 13-quater). Diventa più leggera la stretta fiscale sulle riserve tecniche obbligatorie delle imprese assicurative per il ramo vita, rispetto a quella approvata in commissione Bilancio del Senato con un emendamento del relatore. Nella versione definitiva del maxiemendamento alla manovra, cambia la percentuale massima del rapporto tra ammontare dei ricavi e altri proventi che concorrono a formare il reddito d'impresa e l'ammontare complessivo di tutti i ricavi che non potrà essere superiore al 98,5%, mentre nel testo circolato ieri si attestava al 97,5 per cento. Altra modifica riguarda il termine per la revisione delle stesse percentuali che potrà essere fatta con decreto del ministro dell'Economia a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2013, e non più 2014 come recitava la bozza di ieri. Secondo la relazione tecnica del maxiemendamento, la stretta fiscale sulle riserve tecniche obbligatorie delle imprese assicurative per il ramo vita «determina un incremento di gettito quantificabile a regime in circa 264 milioni di euro su base annua». La prima versione della norma, approvata in commissione Bilancio con un emendamento del relatore, limitava al 10% la deducibilità delle riserve tecniche obbligatorie delle assicurazioni relative al ramo vita e la relazione tecnica dell'emendamento quantificava in 234 milioni il gettito annuo della norma. Una differenza di 30 milioni in più, quindi tra la prima e la seconda versione della misura che farebbe pensare ad un inasprimento della "stangata" sulle assicurazioni. In realtà, spiegano fonti tecniche, il passaggio dalla prima alla seconda versione della misura si traduce in un alleggerimento della stretta fiscale, in quanto il gettito di 234 milioni annui previsto dalla prima versione della norma sarebbe stato ampiamente sottostimato.


Assunzione nuovi magistrati (articlo 48-bis). Arrivano 61,3 milioni in quattro anni per le assunzioni di giovani toghe. Il ministero della Giustizia in aggiunta alle facoltà assunzioni previste dalla normativa vigente per l'anno 2010, è autorizzato ad assumere magistrati ordinari vincitori di concorso già concluso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, entro il limite di spesa di 6,6 milioni di euro per l'anno 2010, di 16 milioni di euro per l'anno 2011, di 19,2 milioni di euro per l'anno 2012 e di 19,5 milioni a decorrere dall'anno 2013. Disco verde anche a una serie di mini-aumenti delle tasse processuali, che serviranno a coprire i soldi per le nuove assunzioni di magistrati. Sale da 30 a 33 euro il contributo unico per i processi di valore fino a 1.100 euro; da 70 a 77 per quelli tra 1.100 e 5.200 euro di valore; da 170 a 187 euro per quelli tra 5.200 e 26.000 euro; da 340 a 374 per quelli tra 26mila e 52mila euro; da 500 a 550 euro per quelli tra 52mila euro e 260mila euro; da 800 a "fino a 880 euro" per i processi fino a un valore di 520mila euro e da 1.110 a 1.221 per quelli sopra i 520mila euro.


Autocompensazione in presenza di debito su ruoli definitivi, le preclusioni (articolo 31). A decorrere dal 1° gennaio 2011 la compensazione dei crediti relativi alle imposte erariali è vietata fino a concorrenza dell'importo dei debiti, di ammontare superiore a 1.500 euro, iscritti a ruolo per imposte erariali e relativi accessori, per i quali è scaduto il termine di pagamento. In caso di inosservanza del divieto sanzione pari al 50% dell'importo dei debiti iscritti a ruolo per imposte erariali (con i relativi accessori) per i quali è scaduto il termine di pagamento fino a concorrenza dell'ammontare indebitamente compensato. E' consentita poi la compensazione tra i debiti iscritti a ruolo e i crediti maturati nei confronti di regioni, enti locali ed enti del servizio sanitario nazionale per somministrazione, forniture e appalti. Per effettuare tale compensazione, possibile a decorrere dal 1° gennaio 2011, è necessario che: a) i crediti verso gli enti siano non prescritti, certi, liquidi ed esigibili; e b) il creditore acquisisca la certificazione che il credito relativo a somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti sia certo, liquido ed esigibile. La certificazione è peraltro necessaria ai fini dell'estinzione del debito a ruolo.


Autotrasporto (articolo 51, comma 7). Proroga al 31 dicembre 2010 il termine per l'emanazione di un decreto del ministro dei Trasporti, di concerto con il ministrodello Sviluppo economico, previa intesa con la Conferenza unificata, recante disposizioni tese a impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio di taxi e del servizio di noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia, nonchè a definire gli indirizzi generali per l'attività di programmazione e di pianificazione delle regioni, ai fini del rilascio, da parte dei comuni, dei titoli autorizzativi.


Casellario dell'assistenza (articolo 13). Sarà istituito presso l'Inps, quale banca dati unitaria e generale delle prestazioni di natura assistenziale erogate su tutto il territorio nazionale. La norma specifica poi alcuni requisiti reddituali necessari per accedere alle prestazioni previdenziali. Si chiarisce, in primo luogo, che tali prestazioni siano collegate al reddito, per ciascun anno solare, sulla base del reddito dell'anno precedente. Si prevede, poi, per i redditi da pensione, che sono a conoscenza dell'Inps, che vengano presi in considerazione i redditi dell'anno in corso. Si prevede, infine, l'obbligo di comunicazione dei dati reddituali da parte dei pensionati agli enti previdenziali, limitatamente ai redditi per i quali non sussiste l'obbligo di comunicazione all'amministrazione finanziaria e, pure, la sospensione della prestazione collegato al reddito in caso di mancata comunicazione nei tempi e modi che saranno stabiliti dai singoli enti.


Cedolino unico per gli statali (articolo 4, commi da 4-bis a 4-undecies). Si prevede che le competenze fisse e accessorie erogate al personale delle amministrazioni centrali dello Stato siano imputate alla competenza del bilancio dell'anno in cui vengono pagate. La norma viene emanata per armonizzare le nuova disciplina sul cedolino unico introdotta dall Finanziaria 2010 con la nuova legge di contabilità (196 del 2009). Inoltre, si stabilisce che, a decorrere dal 1° gennaio 2011, alle amministrazioni pubbliche che utilizzano procedure informatiche per i pagamenti dei dipendenti non si applichi l'articolo 383 del regolamento per l'amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato, che prevede, tra l'altro, che gli impiegati di uno stesso ufficio, possano, con apposita dichiarazione, delegare uno di essi (purché impiegato di ruolo) a riscuotere e a dare quietanza dei loro stipendi, assegni fissi, retribuzioni e compensi a carattere collettivo. Novità per i pagamenti non andati a buon fine, per i quali è previsto il versamento all'entrata del bilancio per la successiva riassegnazione ai pertinenti capitoli di spesa. Per la determinazione delle procedure necessarie per il rinnovo dei pagamenti, la disposizione rimanda a un successivo decreto ministeriale di natura non regolamentare. Le nuove norme sul cedolino unico riguarderanno anche il personale scolastico. Con un'eccezione, prevista per il personale supplente breve nominato dai dirigenti scolastici, per il quale le competenze fisse continueranno ad essere pagate dalle singole scuole (eccetto i casi di cui all'articolo 2, comma 5, del decreto legge 147 del 2007 concernenti il personale nominato in sostituzione del personale assente per motivi di maternità, nonché quello nominato per supplenze brevi e che si trova in congedo di maternità, per il quale l'ordinazione dei pagamenti è già attribuita al servizio centrale del sistema informativo integrato del Tesoro). Si prevede, inoltre, che le maggiori entrate derivanti dall'introduzione del cedolino unico, al netto di 5.772.720 euro per l'anno 2011 e 5 milioni euro per l'anno 2012 (che sono destinati ai corsi di formazione organizzati dalle Forze armate per la mini-naia) concorrono a costituire la dotazione finanziaria nei cui limiti sono attuate le disposizioni concernenti il riconoscimento, a favore delle imprese appartenenti a una rete, di vantaggi fiscali, amministrativi e finanziari.


Censimento (articolo 50). La norma reca la disciplina relativa al 15° censimento generale della popolazione e delle abitazioni; al 9° censimento generale dell'industria e dei servizi e al censimento delle istituzioni no profit, nonchè al 6° censimento generale dell'agricoltura.


Certificati verdi (articolo 45). Ripristinato l'obbligo per il Gse di riacquistare i certificati verdi per la produzione di energia da fonti rinnovabili in eccesso sul mercato, ma anche il taglio del 30% della spesa sostenuta dal Gestore dei servizi energetici a decorrere dal 2011 per il ritiro dei certificati in scadenza nell'anno, rispetto a quella sostenuta nel 2010. Inoltre, precisa la norma, almeno l'80% della riduzione del 30% dei costi dovrà derivare dal contenimento della quantità dei certificati verdi in eccesso. La misura sarà definita da un decreto del ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il ministro dell'Economia, sentita l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, da emanare entro il 31 dicembre 2010. La norma prevede inoltre che le risorse derivanti dalle risoluzioni anticipate delle convenzioni Cipe relative alle fonti assimilate alle rinnovabili sono destinate a un fondo del ministero dell'Istruzione per interventi nel settore della ricerca e dell'università.


Comunicazioni telematiche Fisco (articolo 21). Introdotto l'obbligo di comunicare, per via telematica, alle Entrate operazioni rilevanti ai fini Iva, di importo pari o superiore ai 3mila euro.


Concessioni autostradali (articolo 47). Arrivano modifiche alla normativa sull'approvazione delle concessioni autostradali, differendo al 31 luglio 2010 il termine per la loro approvazione ex lege, in luogo della procedura ordinaria nonché, mediante una norma di interpretazione autentica, avente quindi efficacia retroattiva, prevedendo che il mancato adeguamento dei concessionari alle prescrizioni espresse dal Comitato interministeriale per la programmazione economica sui relativi schemi di convenzione, caduca l'approvazione ex lege delle convenzioni medesime, con la conseguenza che l'iter di approvazione ricomincia secondo le procedure ordinarie.


Concessioni di grande derivazione d'acqua (articolo 15, commi da 6 a 6-quinquies). Si prevede, a decorrere dal gennaio 2010, per i comuni e i consorzi dei bacini imbriferi montani, un aumento delle basi di calcolo dei sovracanoni per le concessioni di grandi derivazioni di acqua per uso idroelettrico, fissandole rispettivamente in 28 e in 7 euro, suscettibili di aggiornamenti biennali.


Concordato preventivo e accordo di ristrutturazione dei debiti (articolo 48). Norma per favorire e promuovere l'erogazione di nuovi finanziamenti all'impresa in difficoltà sia da parte di intermediari bancari e finanziari, sia da parte di soci. Introdotti elementi di flessibilità ed efficienza nella disciplina degli accordi di ristrutturazione del debito.


Consolidato nazionale (articolo 35). Inserisce due nuovi articoli per ricondurre l'accertamento nei confronti dei soggetti che aderiscono al consolidato. L'accertamento è ricondotto a un atto unico, emesso dall'ufficio competente sulla consolidata interessata dalle rettifiche e notificato anche alla consolidante, al posto dell'attuale doppio livello di accertamento.


Contenimento spese pubblico impiego (articolo 9). Ricco il menù in arrivo per ridurre i costi del lavoro pubblico. Il piatto forte sarà il congelamento degli scatti d'anzianità fino al 2013. Anche se si specifica che il tetto alle retribuzioni in questione non coincide più con il trattamento "in godimento nell'anno 2010", bensì col trattamento ordinariamente spettante per l'anno 2010, al netto, quindi, degli effetti derivanti da eventi straordinari della dinamica retributiva, ivi incluse le variazioni dipendenti da eventuali arretrati, conseguimento di funzioni diverse in corso d'anno (fermo restando l'effetto a fini esclusivamente giuridici di progressioni in carriera e passaggi tra aree), maternità, malattia, missioni svolte all'estero, effettiva presenza in servizio. Confermato, invece, lo stop ai rinnovi dei contratti triennali 2010-2012 e si rimodulano gli importi occorrenti per la stipula (inserendo anche gli oneri riflessi per contributi previdenziali e Irap). Nel periodo di stop ai rinnovi, continuerà invece a essere erogata l'indennità di vacanza contrattuale. Per i dirigenti, invece, scatterà una riduzione (che però non varrà ai fini previdenziali) del 5% sulla parte eccedente i 90mila di trattamento economico comprensivo e fino a 150mila euro lordi annui. La percentuale sale al 10%, per la parte eccedente i 150mila euro annui lordi. Sempre per i dirigenti (e contravvenendo, almeno teoricamente, con la riforma Brunetta) diventa possibile, alla scadenza dell'incarico e, anche, senza una valutazione negativa, conferire al dirigente un altro incarico, pure di valore economico inferiore. Si stabilisce poi che dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013, l'ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale delle amministrazioni pubbliche non possa superare il corrispondente importo dell'anno 2010 ed è comunque automaticamente ridotto in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio. Confermata la previsione che i rinnovi contrattuali relativi ai dipendenti pubblici per il biennio 2008-2009 non possano prevedere miglioramenti economici per il medesimo biennio superiori al 3,2 per cento. Disco verde, anche, a un blocco del turn over, variabile. Sono esclusi polizia, vigili del Fuoco, università). Mentre per il triennio 2011-2013 tutte le altre amministrazioni ed enti possono assumere entro il limite del 20% del personale cessato dal servizio, l'anno prima. Per il 2014, tale limite è aumentato del 50% e a decorrere dal 2015, al fine di rendere strutturali le economie conseguite, viene prevista la sola possibilità di reintegro del turn over. Per la Scuola, torna il "tetto" di presenza in aula per gli alunni disabili e viene, poi, confermata la norma che consente di avere, anche per il 2010-2011, lo stesso contingente di docenti di sostegno, pari a quello in servizio l'anno precedente. Viene, tuttavia, ammessa una possibilità di deroga, "in caso di particolari gravità". Viale Trastevere è autorizzata a prorogare i rapporti convenzionali in essere, anche in deroga alle previsioni della Finanziaria 2007, per l'espletamento delle funzioni corrispondenti ai collaboratori scolastici. Cura dimagrante in vista anche per il settore sanitario, che avverrà con una riduzione del livello di finanziamento del Ssn di 418 milioni per il 2011 e 1,1 miliardi a decorrere dal 2012. Mentre servirà un decreto della Difesa, di concerto con l'Economa, per ridurre, dal 2014, del 30% (dai valori 2008) l'indennità di impiego operativo per reparti di campagna. Si riduce poi del 15% per l'anno 2011, del 25% per l'anno 2012 e del 32% per l'anno 2013 l'indennità giudiziaria speciale istituita originariamente a favore dei magistrati ordinari "in relazione agli oneri che gli stessi incontrano nello svolgimento della loro attività" ed estesa ai magistrati del Consiglio di Stato, della Corte dei conti, dei tribunali amministrativi regionali e della giustizia militare, nonché agli avvocati e procuratori dello Stato. Si prevede, inoltre, che nei procedimenti a carico di ufficiali o agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria o dei militari in servizio di pubblica sicurezza per fatti compiuti in servizio e relativi all'uso delle armi o di altro mezzo di coazione fisica, la difesa può essere assunta a richiesta dell'interessato dall'Avvocatura dello Stato o da libero professionista di fiducia dell'interessato, con spese a carico del Viminale, salvo la rivalsa se vi è responsabilità dell'imputato per fatto doloso.


Contrasto di interessi (articolo 25). Vengono assoggetti a una ritenuta del 10% a titolo di acconto dell'imposta sul reddito dovuta dai beneficiari, i pagamenti effettuati mediante bonifici disposti dai contribuenti per beneficiare di oneri deducibili o per i quali spetta la detrazione d'imposta. La ritenuta d'acconto deve essere operata da Poste Italiane o dalle banche del beneficiario del bonifico nel momento in cui le somme sono accreditate in favore del soggetto. La decorrenza è fissata dal 1° luglio 2010.


Contrasto alle frodi intracomunitarie (articolo 27). Adeguamento alla normativa europea in materia di operazioni intracomunitarie con lo scopo di contrastare le frodi. L'obiettivo è quello di regolare in sede di registrazione ai fini Iva la facoltà di effettuare operazioni intracomunitarie attraverso un regime di autorizzazione curata dagli uffici delle Entrate.


Contratto di produttività (articolo 53). Per l'anno 2011 la quota di retribuzione erogata in attuazione di contratti collettivi (anche aziendali o territoriali) e correlata a incrementi della produttività, di redditività ed efficienza organizzativa, all'andamento economico e agli utili d'impresa, sia sottoposta a una tassazione sostitutiva dell'Irpef e delle relative addizionali. E di uno sgravio dei contributi dovuti dall'impresa e dal lavoratore. Elevato a 40mila euro il limite reddituale per applicare l'imposta sostitutiva, fermo restando il limite complessivo di 6mila euro lordi. L'entità dell'agevolazione e dello sgravio saranno stabiliti dal Governo, entro il 31 dicembre 2011, sentite le parti sociali.


Controllo spesa sanitaria (articolo 11). Si prevede che le regioni sottoposte ai piani di rientro alla data del 31 dicembre 2009 che non abbiano completato, entro il medesimo termine, gli interventi strutturali di riorganizzazione, riqualificazione e potenziamento del servizio sanitario previsti, pur avendo garantito l'equilibrio di bilancio, possano portarli a compimento. Le medesime regioni, poi, entro 15 giorni dall'entrata in vigore della Manovra, dovranno stilare un piano completo di riorganizzazione complessiva delle procedure di pagamento e di smaltimento debiti. Per non intralciare questo compito, fino al 31 dicembre 2010, si congelano tutte le procedure esecutive, eventualmente in piedi. Si cerca, poi, di contenere la spesa farmaceutica, mediamente lo spostamento di un volume di spesa pari a 600 milioni l'anno dall'aggregato spesa farmaceutica ospedaliera (di cui sono integralmente responsabili le regioni con conseguente onere a loro carico) a quello della spesa territoriale, che prevede, viceversa, meccanismi automatici di recupero dello scostamento, con responsabilizzazione anche delle imprese farmaceutiche. La norma riguarda farmaci che, sebbene collocati attualmente nell'area della spesa ospedaliera, in effetti sono somministrati ai pazienti a domicilio ovvero in regime ambulatoriale. La predetta riallocazione della spesa determina un aumento della spesa a livello territoriale, che però le regioni riescono a recuperare anche tramite il meccanismo del pay-back (un meccanismi automatico a carico delle aziende farmaceutiche). Sul fronte farmacie, arriva una riduzione dell'ulteriore sconto dovuto sulla quota di spettanza del farmacista nonché l'individuazione di alcune fattispecie di esclusione dall'ulteriore sconto medesimo. E si prevede poi che le somme corrispondenti alla riduzione dell'ulteriore sconto siano versate al Servizio sanitario nazionale da parte delle aziende farmaceutiche. In arrivo anche lo svolgimento di un confronto tecnico per la revisione, secondo i criteri ivi definiti, dei criteri di remunerazione della spesa farmaceutica. Viene demandato all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) la definizione (sempre per i farmaci equivalenti) di prezzi massimi di rimborso a carico del Servizio sanitario nazionale. Arriva poi un'interpretazione autentica che stabilisce espressamente la non rivalutabilità della somma corrispondente all'importo dell'indennità integrativa speciale che integra l'indennizzo. Si favorisce, infine, l'avvio della diffusione della procedura telematica di trasmissione delle ricette mediche, che dovranno sostituire a tutti gli effetti la prescrizione medica in formato cartaceo. Disco verde, infine, a una riduzione, nella misura del 12,5%, del prezzo al pubblico dei medicinali equivalenti per il periodo compreso tra il 1° giugno 2010 e il 31 dicembre 2010.


Cura dimagrante per ministri e sottosegretari e rimborsi ai partiti politici (articolo 5). A partire dal prossimo 1° gennaio, a ministri e sottosegretari, che non siano parlamentari, arriva un taglio del 10% al trattamento economico complessivo. Attualmente, la misura interessa 9 unità, 2 ministri e 7 sottosegretari. Taglio del 10% anche ai compensi dei componenti gli organi di autogoverno della magistratura e del Cnel. Dalla riduzione è escluso il trattamento retributivo di servizio. Per quanto concerne i gettoni di presenza, è previsto che gli stessi non possono superare l'importo di 30 euro a seduta giornaliera. Vengono ridotti poi i rimborsi ai partiti politici, riducendo del 10% il contributo di un euro quale moltiplicatore per il numero di cittadini elettori, e vengono soppresse le quote annuali dei rimborsi in caso di scioglimento anticipato del Governo. La sforbiciata ai rimborsi si applica a partire dal primo rinnovo di Camera, Senato, Parlamento europeo, consigli regionali. Cura dimagrante anche per i doppi, tripli incarichi conferiti dalle Pubbliche amministrazioni a titolari di cariche elettive: per questi soggetti c'è l'obbligo di percepire solo il rimborso spese e il gettone di presenza massimo di 30 euro a seduta. L'articolo detta, infine, tutta una serie di norme per ridurre i costi della politica "a livello locale". Tra le novità, modificate dal maxiemendamento del Governo, spicca la reintroduzione per i consiglieri comunali e provinciali del gettone di presenza per la partecipazione a consigli e commissioni. L'entità del gettone è però ridotta. In nessun caso è dovuta un'indennità ai consiglieri circoscrizionali ad eccezione di quelli delle città metropolitane, per i quali, tuttavia, l'ammontare del gettone non può superare l'importo pari un quarto dell'indennità prevista per il rispettivo presidente. Si prevde, poi, una sforbiciata (che farà il ministero dell'Interno, con decreto) degli importi delle indennità, fino a 3 anni, di una percentuale pari: al 3% per i comuni con popolazione fino a 15mila abitanti e per le province con popolazione fino a 500mila abitanti; al 7% per i comuni con popolazione tra 15.001 e 250mila abitanti e per le province con popolazione tra 500.001 e un milione di abitanti, e al 10% per i restanti comuni e province. Sono esclusi dall'applicazione della disposizione in esame i comuni con meno di mille abitanti. Si conferma la norma che agli amministratori di comunità montane, di unioni di comuni e comunque di forme associative di enti locali non possono essere attribuite indennità o emolumenti in qualsiasi forma.


Disposizioni antifrode (articolo 36). Si demanda al Tesoro l'individuazione una black list dei Paesi a maggior rischio di riciclaggio, di finanziamento del terrorismo e in cui lo scambio di informazioni in materia fiscale sia difficoltoso. I destinatari delle misure previste devono evitare o porre fine a rapporti continuativi, operazioni o prestazioni professionali con società fiduciarie, trust, società anonime o controllate aventi sede nei Paesi individuati dalla black list. Per la violazione delle nuove disposizioni introdotte sono previste sanzioni amministrative pecuniarie.


Disposizioni finanziarie (articolo 55). Autorizzata la spesa di 36 milioni di euro per il 2010 per la proroga del piano di impiego delle Forze armate nel controllo del territorio in concorso con le Forze di polizia e per la corresponsione al personale delle Forze di polizia impiegate nel presidio del territorio insieme al personale delle Forze armate di un'indennità pari a quella omnicomprensiva che spetta al personale delle Forze armate. Previsto un finanziamento di 53 milioni di euro per il 2010 per le spese relative all'istituzione del servizio militare professionale e all'evoluzione delle spese per la sospensione anticipata del servizio obbligatorio di leva e disciplina dei volontari di truppa in ferma prefissata. Autorizzata la spesa di 18,5 milioni per il 2010 per le manifestazioni legate alla celebrazione del 150mo anniversario dell'Unità d'Italia. Una quota delle risorse derivanti da maggiori entrate e minori spese del decreto di manovra è destinata a incrementare il Fondo per interventi strutturali di politica economica, finalizzate alla copertura della manovra finanziaria per l'anno 2011. Rimodulate, in rialzo, le accise sui tabacchi.


Disposizioni tributarie (articolo 38, commi da 4 a 8 e da 10 a 13). Razionalizzate le modalità di comunicazione all'Agenzia delle entrate dell'elezione di un domicilio diverso dalla residenza. Disposizioni volte a consentire anche per la notifica delle cartelle e di altri atti di riscossione coattiva l'utilizzo della posta elettronica certificata. Gli agenti della riscossione sono autorizzati alla consultazione degli elenchi con gli indirizzi di posta elettronica certificata. Prevista la possibilità per i cittadini di avvalersi degli intermediari abilitati alla trasmissione telematica per la richiesta e la ricezione di atti. La registrazione di un atto non formato per atto pubblico o scrittura privata autenticata è sostituita da una denuncia telematica (la definizione degli atti per i quali la denuncia telematica si sostituisce alla registrazione sarà definita da un provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate). Possibilità di rateizzare alcuni pagamenti, senza interessi, per chi ha un basso reddito da pensione. Possibilità che l'ente che eroga il trattamento pensionistico trattenga l'importo del canone Rai a rate. Prevista anche la possibilità da parte degli enti erogatori di pensione di trattenere altri tributi dovuti ad altri enti, su richiesta degli interessati. Le società beneficiarie del ramo d'azienda relativo alla fiscalità locale avvenuto ai sensi del comma 24 dell'articolo 3 del dl 203/2005, possono chiedere dati e notizie necessarie per la riscossione dei ruoli residui agli enti locali che hanno emesso i ruoli. Modifiche al regime di tassazione applicabile agli enti privati di previdenza e assistenza obbligatoria. Misure per rafforzare il procedimento di riscossione dell'Inps. Individuate alcune deroghe agli obblighi di monitoraggio fiscale per i dipendenti pubblici di ruolo che risiedono all'estero per motivi di lavoro.


Dividendi società statali (articolo 16). Si prevede che utili e dividenti realizzati, negli anni 2011 e 2012, da società partecipate e istituto di diritto pubblico, non compresi nel perimetro istituzionale delle amministrazioni pubbliche, siano riassegnati, fino a un massimo di 500 milioni di euro, in un apposito Fondo, gestito dal Tesoro. Serviranno a pagare gli interessi sul debito pubblico.


Documentazione dei prezzi di trasferimento (articolo 26). Vengono introdotte misure per aumentare l'efficacia dell'azione di controllo dell'amministrazione finanziaria sulle operazioni rientranti nella disciplina sui prezzi di trasferimento. Prevista una documentazione standard per riscontrare la conformità del valore normale dei prezzi di trasferimento praticati dalle imprese. Si tratta di un adeguamento alle direttive Ocse.


Entrata in vigore (articolo 56). Il giorno stesso della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della manovra.

Estinzione liti tributarie (articolo 48-ter). Si prevede che, per le controversie tributarie pendenti innanzi alla Corte di Cassazione, il pagamento del previsto importo del 5% del valore della controversia estingua il giudizio a seguito di idonea attestazione degli uffici dell'amministrazione finanziaria da cui risulti: a) la regolarità della istanza; e b) il pagamento integrale di quanto dovuto.


Expo Milano 2015 (articolo 54). Una quota non superiore al 4% delle risorse autorizzate per l'Expo Milano 2015, destinate al finanziamento delle opere, può essere utilizzata per far fronte alle spese di funzionamento della società, ferma restando la partecipazione pro-quota alla copertura delle medesime spese da parte degli azionisti. Prevista anche una relazione trimestrale per garantire la trasparenza sull'utilizzo delle risorse.


Fisco di vantaggio per il Sud (articolo 40). Possibilità per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia di modificare le aliquote dell'imposta sulle attività produttive, con proprie leggi, fino ad azzerarle o a concedere esenzioni, detrazioni e deduzioni relative alla stessa imposta, in favore delle nuove iniziative produttive. Le leggi regionali dovranno rispettare la normativa Ue in materia di aiuti di Stato e gli orientamenti della giurisprudenza della Corte di giustizia europea. Con Dpcm, d'intesa con ciascuna delle regioni, sarà stabilito il periodo d'imposta a decorrere dal quale si applicano le disposizioni.


Fondazioni bancarie e valutazione titoli (articolo 52). Arriva una norma d'interpretazione autentica diretta ad attribuire al Tesoro la vigilanza su tutte le fondazioni bancarie. Previste anche delle incompatibilità per i soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione, controllo presso la fondazione. Si stabilisce poi l'applicabilità anche per l'esercizio in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto delle disposizioni in materia di valutazione dei titoli iscritti in bilancio che non costituiscono investimenti durevoli.


Fondi immobiliari chiusi (articolo 32). Prevede l'istituzione di una imposta sostitutiva delle imposte sui redditi a carico delle società di gestione del risparmio (Sgr) che hanno istituito fondi comuni d'investimento immobiliari, che si applica - a seguito delle modifiche apportate dalla disposizione in esame al regime civilistico di tali fondi - al momento dell'adeguamento o del non adeguamento alla nuova normativa. Tra le altre novità, si stabilisce poi l'esenzione da ritenuta per i proventi percepiti da fondi pensione e Oicr esteri istituiti in Stati o territori c.d. "white list", nonché da enti od organismi internazionali costituiti in base ad accordi internazionali resi esecutivi in Italia e da banche centrali o organismi che gestiscono anche le riserve ufficiali dello Stato. Spicca inoltre la previsione che la liquidazione deve essere conclusa nel termine massimo di tre anni. Sui risultati conseguiti dal 1° gennaio 2010 e fino alla conclusione della liquidazione la società di gestione del risparmio applica un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell'Irap nella misura del 19 per cento. L'imposta è versata dalla società di gestione del risparmio il 16 febbraio dell'anno successivo rispetto a ciascun anno di durata della liquidazione. Il nuovo articolo detta poi disposizioni sulla procedura da adottare nel caso di proventi spettanti a soggetti residenti in Stati con i quali siano in vigore convenzioni contro la doppia imposizione: in particolare, in tale ipotesi i sostituti d'imposta devono acquisire una dichiarazione del soggetto effettivo beneficiario da cui risulti - tra l'altro - la sussistenza di tutte le condizioni necessarie per l'applicazione del regime convenzionale, nonché un'attestazione dell'autorità fiscale competente dello Stato ove l'effettivo beneficiario dei proventi ha la residenza, efficace fino al 31 marzo dell'anno successivo a quello di presentazione.


Gas naturale (articolo 51, commi da 1 a 6). La norma introduce misure di semplificazione delle procedure per l'installazione di impianti di rifornimento del gas naturale (metano) al fine di promuovere l'utilizzo degli autoveicoli alimentati con tale combustibile, che consentono un risparmio economico, oltre a ridurre l'inquinamento ambientale. L'eliminazione di una serie di adempimenti considerati inutili dovrebbe promuovere la formazione sul territorio di una rete capillare di distributori per autoveicoli a metano, attualmente composta da circa 750 stazioni. Si prevede, poi, che i consumi di gas naturale destinato agli impianti (cioè, agli impianti fissi senza serbatoi d'accumulo derivati da rete domestica e adibiti al rifornimento per autotrazione) siano assoggettati alle aliquota di accisa previste per il gas naturale per combustione per usi civili.


Immobili "fantasma" (articolo 19). Parte un aggiornamento a tappeto del Catasto, con l'attivazione dell'Anagrafe immobiliare integrata. E' prevista, poi, l'apertura ai comuni a una gestione "partecipata", con il Territorio, delle funzioni catastali. Il Territorio, dal canto suo, dovrà concludere entro il 30 settembre 2010 l'individuazione degli immobili "fantasmi", quelli cioè non dichiarati al catasto. Entro il 31 dicembre 2010, i titolari di diritti reali sugli immobili potranno presentare domanda di aggiornamento catastale. Dopo tale data, il Territorio attribuirà una rendita presunta a tutti quegli immobili non regolarizzati. Secondo gli ultimi dati del Territorio, a oggi, su circa 2 milioni di immobili "fantasma", 500mila stanno "riemergendo" con le procedure previste. Si tratta, ora, di lavorare sull'altro milione e mezzo di immobili, che se non verranno regolarizzati (con sanzioni ridotte a un terzo) entro fine anno, scatterà il calcolo della rendita presunta (e le sanzioni saliranno a un terzo del valore catastale), con oneri a carico dell'interessato. E' bene far notare che l'emersione dell'immobile è solamente ai fini della regolarizzazione catastale delle imposte evase negli anni, e quindi non sana eventuali altri illeciti, come, per esempio, gli abusi edilizi.


Imprese "apri e chiudi", contrasto al fenomeno (articolo 23). Arriva una specifica azione di vigilanza fiscale sulle cosiddette imprese "apri e chiudi". La norma prevede che le imprese che cessano l'attività entro un anno dall'inizio siano considerate ai fini delle posizioni da sottoporre a controllo da parte dell'Agenzia delle entrate, della Gdf e dell'Inps. Lo scopo è quello di assicurare una vigilanza sistematica su queste situazioni a rischio di evasione e frode fiscale e contributiva.


Imprese in perdita sistemica, contrasto al fenomeno (articolo 24). La disposizione prevede una specifica azione di vigilanza fiscale sistematica sulle imprese che presentano dichiarazioni in perdita fiscale per più di un periodo d'imposta e che non abbiano deliberato (e interamente liberato) aumenti di capitale a titolo oneroso di importo almeno pari alle perdite fiscali nello stesso periodo. A tal fine, il Fisco e la Gdf predispongono una programmazione dei controlli fiscali che assicuri tale vigilanza, basata su specifiche analisi di rischio. Restano escluse, peraltro, le situazioni in cui le perdite fiscali siano determinata da compensi erogati ad amministratori e soci.


Incentivi per il rientro di ricercatori (articolo 44). Ai fini delle imposte sui redditi è escluso dalla formazione del reddito di lavoro dipendente o autonomo il 90% degli emolumenti percepiti dai docenti e dai ricercatori che tornano a svolgere la propria attività in Italia. Necessario il possesso di titolo di studio universitario o equiparato, il fatto di non essere occasionalmente residenti all'estero presso centri di ricerca pubblici o privati o università: occorrono almeno 2 anni continuativi di lavoro all'estero. La norma è operativa dalla data di entrata in vigore del decreto di manovra per chi torna in Italia entro 5 anni successivi.


Indebita percezione di prestazioni sociali agevolate e altre disposizioni tributarie (articolo 38, commi da 1 a 3). Iniziative per contrastare con maggiore efficacia l'indebita percezione di prestazioni sociali agevolate, comprese quelle erogate in relazione al diritto allo studio. Previsti scambi informativi fra Inps, ministero del lavoro. Agenzia delle entrate ed enti che erogano le prestazioni. Gli enti erogatori dovranno trasmettere all'Inps i dati dei soggetti che beneficiano di prestazioni sociali agevolate. Prevista la restituzione delle somme indebitamente percepite.


Interventi salva euro (articolo 17). Il consiglio Ecofin di maggio scorso ha previsto un meccanismo di sostegno dell'area euro che prevede la costituzione di una speciale "società" (special purpose vehicle, Spv), della quale tutti gli Stati membri saranno azionisti e garantiranno eventuali emissioni di obbligazioni. La norma in esame autorizza l'Italia ha partecipare al capitale di questa società, prevedendo, per il 2010, uno stanziamento massimo di 20 milioni di euro.


Lotta all'evasione (articolo 18). Prevede la partecipazione dei comuni all'attività di accertamento tributario e contributivo. Tra gli altri compiti, spicca quello che potranno segnalare a Fisco, Guarda di Finanza e Inps eventuali irregolarità contributive e fiscali. Per quanto riguarda l'accesso alle banche dati del Fisco e alle dichiarazioni dei contribuenti, servirà un provvedimento autorizzativo specifico del direttore delle Entrate. Per facilitare il loro compito, potranno costituire un organismo ad hoc: il Consiglio tributario. E sale dal 30% al 33% l'ammontare della quota spettanti ai comuni che hanno contribuito all'accertamento.


Microevasione diffusa (articolo 28). Per contrastare la microevasione diffusa sul territorio l'Agenzia delle entrate eseguirà controlli su quei soggetti che hanno percepito e non dichiarato redditi da lavoro dipendente e assimilati sui quali risultano versati contributi previdenziali e non risultano effettuate le previste ritenute. Si punta anche a un maggior grado di efficienza e di efficacia delle attività di controllo e di accertamento di massa, de localizzando alcune attività ad apposite articolazioni dell'Agenzia delle entrate.


Micro-invalidità conseguenti a incidenti stradali (articolo 10-bis). In arrivo nuove norme contro le false attestazioni - intese al riconoscimento del risarcimento del danno da parte delle imprese assicuratrici - relative a micro-invalidità conseguenti a incidenti stradali. La norma estende, a carico dei medici, per le ipotesi di false attestazioni suddette le sanzioni penali previste per i casi di false attestazioni di stati di malattia dei pubblici dipendenti (volte a giustificare l'assenza dal servizio dei medesimi).


Mini-naia (articolo 55, commi da 5-bis a 5-sexies). Si prospettano per i giovani stage di 3 settimane nelle Forze armate. Previsto un costo di 20 milioni.


Nuovi sistemi di pagamento della Pubblica amministrazione (articolo 4, commi da 1 a 4). Spetterà a Via XX Settembre promuovere la realizzazione di un servizio nazionale per pagamenti su carte elettroniche istituzionali, inclusa la tessera sanitaria. L'obiettivo è favore una maggiore efficienza nei pagamenti e nei rimborsi dei tributi effettuati da parte di enti e pubbliche amministrazioni a cittadini e utenti. A regime, il processo offrirà al cittadino la possibilità di ricevere somme mediante accredito su una carta elettronica "istituzionale" già in suo possesso (come la tessera sanitaria o la carta multi servizi Inps). E' previsto un canone a carico del gestore finanziario del servizio, che deve essere pari al 20% delle commissioni di interscambio che il gestore del servizio consegue per i pagamenti diretti che sono effettuati dai cittadini con le carte.


Patto di stabilità interno e comune di Roma (articolo 14). La norma prevede che il concorso alla Manovra per le autonomie locali è determinato in 6,3 miliardi per il 2011, di cui 4 miliardi a carico delle regioni a statuto ordinario. Più salato il conto 2012-2013, dove il "contributo" sale a 8,5 miliardi l'anno, che sarà determinato sentendo anche la conferenza Stato-Regioni. Il concorso di province e comuni avviene attraverso la riduzione degli stanziamenti correnti del ministero dell'Interno. Nuove sanzioni e conferma del divieto di assunzioni per gli enti che hanno sforato il patto di stabilità nel 2009. Norme meno severe per i comuni "virtuosi". I comuni con meno di 5mila abitanti dovranno svolgere le funzioni fondamentali in forma associata e quelli con meno di 30mila abitanti non possono costituire società e quelle già in essere dovranno essere liquidate entro il 31 dicembre 2010. Si mette, poi, fine a una disputa su chi compete la giurisdizione in materia di servizi di smaltimento rifiuti: spetta la giudice ordinario e non alle Commissione tributarie. La norma interviene poi sul debito del comune di Roma. Per attenuare il rosso nel bilancio del comune di Roma, arriveranno 300 milioni l'anno, a decorrere dal 2011. I soldi in più, altri 200 milioni, potranno essere reperiti con un'addizionale sui diritti di imbarco dei passeggeri di aerei in partenza dagli aeroporti romani fino a un massimo di un euro per passeggero, con un aumento dell'Irpef, fino al massimo dello 0,4 per cento. Tali soldi dovranno confluire in un apposito fondo ed essere utilizzati solo per ridurre il disavanzo di gestione dell'ente. Viene riformulata e diversamente articolata la fattispecie relativa al contributo straordinario sulle valorizzazioni immobiliari, generate da modifiche dello strumento urbanistico: sono state tra l'altro modificate le modalità quantitative per definire il contributo (da un contributo da computare su un massimo dell'80% del valore aggiunto, a un contributo del 66% del valore aggiunto). La norma prevede anche l'istituzione di un fondo di 50 milioni di euro a decorrere dall'anno 2011, con la finalità di agevolare i piani di rientro dei Comuni per i quali sia stato nominato un commissario straordinario. Il comune di Roma dovrà poi tagliare poltrone e stipendi troppo alti, razionalizzare le proprie partecipazione societarie e introdurre un contributo di soggiorno per i turisti, fino al massimo di 10 euro per notte. Via libera, anche, a valorizzazioni del proprio patrimonio immobiliare e maggiorazione, fino al 3 per mille, dell'Ici sulle abitazioni diverse dalla prima casa, tenute a disposizione. Si consente, poi, alla regione Campania di includere nel piano di "rientro" l'eventuale acquisto del termovalorizzatore di Acerra, anche mediante l'utilizzo - previa delibera del Cipe - della quota regionale del Fas. Si vieta inoltre ai comuni con meno di 30mila abitanti di costituire società e ai comuni con popolazione tra 30mila e 50mila abitanti di partecipare a più di una società, prevedendo la liquidazione (o anche la cessione, nel primo caso) di quelle esistenti, entro il 31 dicembre 2011. La disposizione non si applica alle società costituite da più comuni, la cui popolazione complessiva superi i 30mila abitanti, con partecipazione paritaria o con partecipazione proporzionale al numero degli abitanti. Arriva poi una norma interpretativa che afferma la natura non tributaria della tariffa per la gestione dei rifiuti urbani.


Pedaggi autostradali (articolo 15). Che saranno applicati su tutte le autostrade e raccordi autostradali in gestione diretta di Anas, a partire dal 1° luglio. Gli importi e le modalità di applicazione dovranno essere decise dal Governo entro 45 giorni dall'entrata in vigore del presente decreto. Nel frattempo (ma fino al 31 dicembre 2010), Anas può applicare una maggiorazione tariffaria forfettaria di un euro per le classi di pedaggio A e B e di 2 euro per le classi 3, 4 e 5, presso le stazioni di esazioni delle autostrade a pedaggio che si interconnettono con le autostrade e i raccordi autostradali gestiti direttamente da Anas.


Pensioni e buonuscita (articolo 12). Si modifica il regime delle decorrenze per il pensionamento di vecchiaia ordinario, prevedendo un nuovo regime per le decorrenze del pensionamento anticipato. Per i lavoratori dipendenti, si prevede il diritto alla decorrenza del trattamento decorsi 12 mesi dalla maturazione dei requisiti previsti, mentre per gli autonomi, la soglia sale a 18 mesi. Si dettano, poi, norme per armonizzare queste norme con le decorrenze delle pensioni dei lavoratori che accedono alla totalizzazione dei periodi assicurativi e si specifica che, sui trattamenti derivanti da totalizzazione, le nuove norme si applichino ai soggetti che maturino il diritto al relativo trattamento a decorrere dal 1° gennaio 2011. Nello specifico, si prevede che i predetti lavoratori accedano al pensionamento con le medesime decorrenze previste, nel sistema generale, per i lavoratori autonomi. Inoltre, si prevede che in caso di pensione ai superstiti, la pensione decorra dal primo giorno del mese successivo a quello di decesso del dante causa. In caso di pensione di inabilità, dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda di pensione in regime di totalizzazione. Queste norme valgono per i lavoratori che avevano in corso il periodo di preavviso alla data del 30 giugno 2010. E' prevista una deroga, fino a un massimo di 10mila unità, per i lavoratori beneficiari di indennità di mobilità, di mobilità lunga ovvero percettori di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore. Vigilerà l'Inps. Eliminato, poi, il «refuso» che agganciava i 40 anni di contributi all'aspettativa di vita resta la norma sull'età per l'adeguamento che viene nuovamente fissata al 2015: l'aggiornamento triennale legato alle speranze di vita (riguarda anche gli assegni sociali) partirà dal 2015 e non più dal 2016. Le dipendenti pubbliche interessate al 2012 dall'innalzamento dell'età pensionabile sono 20mila- 25mila. Si salva chi ha maturato i requisiti di età e anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2009. Novità anche sul fronte del Tfr. Se l'importo è inferiore ai 90mila euro, sarà erogato in un unico importo annuale. In due importi annuali, se la prestazione è compresa tra i 90mila e i 150mila euro, in 3 importi annuali, se si superano i 150mila euro. In tal caso, il primo e secondo importo sono pari a 90mila e 60mila e il terzo importo annuale sarà pari alla somma rimanente. La norma conferma la possibilità di posticipare la prima scadenza utile per il pagamento del primo importo annuale. Specifica importante. La nuova disciplina del Tfr non trova applicazione per le prestazioni derivanti da collocamento a riposo entro il 30 novembre 2010, a condizione che la cessazione dell'impiego avventa entro la stessa data.


Pesca marittima (articolo 54-bis). Per armatori imbarcati su navi da pesca, ivi compresi i soci lavoratori di cooperative della piccola pesca, è previsto un trattamento di sostegno pari all'80% dei salari minimi garantiti in caso di sospensione dell'attività di pesca, per la crisi economica.


Quote latte (articolo 40-bis). Arriva la proroga del versamento dei tributi per le multe delle quote latte. La misura, già approvata dalla commissione Bilancio, prevede la sospensione dei versamenti per altri sei mesi, dal 30 giugno al 31 dicembre 2010.


Razionalizzazione spese Pubblica amministrazione (articolo 8). Si riduce dal 3% al 2% il limite delle spese annue di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili in uso ad amministrazioni statali. Sono fatte salve le spese obbligatorie riconducibili al Codice dei beni culturali e quelle relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Bisognerà studiare con l'Agenzia del demanio tutte le soluzioni di affitto di immobili, per uso governativo, che faranno risparmiare l'Erario, introducendo una sanzione per il caso di mancato rilascio degli immobili: riduzione lineare degli stanziamenti di spesa dell'amministrazione, pari all'8% del valore di mercato dell'immobile, rapportato al periodo di maggior permanenza in uso. Si dovranno contenere anche i consumi intermedi, del 3% nel 2012 e del 5% a decorrere dal 2013. Slitta al 31 dicembre 2010 il termine per l'applicazione delle disposizioni in materia di valutazione dei rischi, con riferimento alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Si attribuisce ai dirigenti degli uffici dirigenziali generali la competenza ad adottare i provvedimenti con i quali le amministrazioni dichiarano le opere, servizi e forniture da considerarsi "segreti" oppure "eseguibili con speciali misure di sicurezza". Buona notizia per il comparto Scuola: le economie di spesa realizzate (al momento, circa 2 miliardi) per effetto della manovra 2008 resteranno nella Scuola e andranno a "recuperare" il blocco degli scatti d'anzianità per insegnanti e Ata. Analogamente, viene istituito nello stato di previsione del Tesoro un fondo, con dotazione di 80 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2011 e 2012, destinato al finanziamento di misure perequative per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco interessato dal blocco dei meccanismi di adeguamento retributivo e degli automatismi stipendiali. Arriva poi un differimento al 31 dicembre 2010 del termine di decorrenza degli obblighi sulla valutazione dei rischi relativi allo stress lavoro-correlato, che vale anche per i datori di lavoro privato.


Redditometro (articolo 22). Delega alle Entrate per riscrivere il "redditometro". L'accertamento scatta quando il reddito dichiarato è inferiore del 20% rispetto a quello accertato in via sintetica dal "redditometro". (Attualmente scatta se inferiore del 25 per cento).


Regime fiscale di attrazione europea (articolo 41). La norma riconosce alle imprese residenti in altro Stato membro dell'Unione europea che intendono svolgere in Italia una nuova attività economica la possibilità di scegliere la normativa fiscale statale applicabile fra quelle esistenti all'interno dell'Unione. Si prevede inoltre che a tale scopo le suddette imprese dovranno interpellare l'Amministrazione finanziaria in materia di ruling internazionale. La scelta da parte di tali imprese di svolgere una nuova attività economica in Italia chiedendo l'applicazione delle regole fiscali vigenti altro Stato europeo è estesa anche ai loro dipendenti e collaboratori per un periodo di tre anni. Due le condizioni necessarie per poter fruire del regime fiscale suddetto: a) deve trattarsi di attività economiche avviate successivamente alla data di entrata in vigore del decreto legge; e b) deve trattarsi di attività economiche effettivamente svolte in Italia.


Reti d'imprese (articolo 42). L'agevolazione fiscale prevista dalla manovra per le reti d'imprese potra' essere fruita «nel limite complessivo di risorse pari a 20 milioni di euro per l'anno 2011 e di 14 milioni di euro di euro per ciascuno degli anni 2012 e 2013 mediante utilizzo di quota parte delle maggiori entrate derivanti dall'articolo 32» della manovra sulla riorganizzazione della disciplina fiscale dei fondi immobiliari chiusi. La manovra stabilisce che il contratto di reti d'imprese potra' prevedere l'istituzione di un fondo patrimoniale in cui far confluire fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2012 una quota degli utili delle imprese. L'agevolazione fiscale per le imprese consiste nel fatto che la parte di utili fatti confluire nel fondo patrimoniale non concorrono al reddito delle imprese se non quando questi fondi vengono utilizzati per la copertura di perdite di esercizio oppure quando viene meno l'adesione al contratto di rete. L'importo che non concorre al reddito d'impresa non potra' comunque superare il tetto di un milione di euro.


Riduzioni di spesa per Presidenza del Consiglio dei Ministri e Bankitalia (articolo 3). Arrivano misure di contenimento delle spese ad hoc. La presidenza del consiglio dei ministri, sul bilancio 2010, dovrà raggiungere un risparmio non inferiore a 17 milioni attraverso una riduzione di posti negli organici dirigenziali. Un risparmio di ulteriori 3 milioni dovrà uscir fuori dalla "dieta" alle strutture di missione e non meno di 50 milioni arriveranno dalla riduzione degli stanziamenti ai Ministri senza portafoglio e Sottosegretari. A Palazzo Koch, nell'ambito della propria autonomia, è chiesto, invece, di "tener conto" dei principi di contenimento della spesa, per il triennio 2011-2013, previsti dal presente articolo.


Rifinanziamento del fondo infrastrutture (articolo 46). Disciplina la revoca di mutui assunti dalla Cassa depositi e presiti con oneri interamente a carico dello Stato e interamente non erogati ai soggetti beneficiari.


Riscossione, accelerazione (articolo 29). Processo di accelerazione della riscossione delle somme dovute in seguito ad accertamento dell'Agenzia delle entrate in materia di imposte sui redditi e di Iva. Riduzione dei tempi intercorrenti tra la notifica degli avvisi di accertamento e quelli di notifica della cartella di pagamento. La fase che precede l'esecuzione forzata, le nuove modalità e i nuovi termini impegnano contribuente, Agenzia delle entrate e agente della riscossione al rispetto delle scadenze. Previste anche modalità di colloquio tra ente creditore e agente della riscossione. L'avviso di accertamento emesso ai fini delle imposte sui redditi e dell'Iva e il connesso provvedimento sanzionatorio costituiscono, a decorrere dal 1° luglio 2011, titolo esecutivo all'atto di notifica del contribuente. Devono contenere l'intimazione ad adempiere, entro il termine di proposizione del ricorso, all'obbligo di pagamento degli importi indicati.


Riscossione Inps (articolo 30). Dal 1° gennaio 2011 il recupero delle somme dovute all'Inps viene effettuata tramite un avviso di addebito con valore di titolo esecutivo. A pena di nullità l'avviso deve contenere il codice fiscale dell'interessato, il periodo di riferimento e la causale del credito, gli importi addebitati ripartiti tra quota capitale e sanzioni, l'agente della riscossione competente. In via prioritaria l'avviso sarà notificato tramite posta elettronica certificata o dai messi comunali o dagli agenti della polizia municipale.


Riutilizzo impegni di spesa non utilizzati (articolo 1). Si prevede il de-finanziamento delle autorizzazioni di spesa totalmente inutilizzate negli ultimi 3 anni. L'obiettivo è recuperare risorse da destinare al Fondo ammortamento titoli di Stato.


Scia, segnalazione certificata di inizio attività (articolo 49). Maglie più strette per la "Scia", che in futuro sostituirà ogni genere di autorizzazione per avviare un'impresa, che avrà più paletti. Nel maxi-emendamento è infatti previsto che ogni autorizzazione sarà sostituita da una segnalazione dell'interessato ma «con la sola esclusione dei casi in cui sussistono vincoli ambientali, paesaggistici o culturali e degli atti rilasciati dalle amministrazioni preposte alla difesa nazionale, alla pubblica sicurezza, all'immigrazione, all'asilo, alla cittadinanza, all'amministrazione della giustizia, all'amministrazione delle finanze, ivi compresi gli atti concernenti le reti di acquisizioni del gettito, anche derivante dal gioco, nonchè quelli imposti dalla normativa comunitaria». L'attività potrà iniziar dal giorno della presentazione della segnalazione all'amministrazione competente. Raddoppiano, passando da 30 a 60 giorni dal giorno della segnalazione, i tempi entro quali l'amministrazione competente, in caso di accertata carenza dei requisiti, può adottare motivati provvedimenti i divieto della prosecuzione dell'attività e di rimozione degli eventuali effetti dannosi dell'attività stessa, salvo che l'interessato non si conformi alla normativa vigente entro un termine fissato dall'amministrazione che non potrà comunque essere inferiore a 30 giorni.


Servizi di linea (articolo 54-ter). Si prevede che i servizi di linea di competenza statale non possano essere soggetti a obblighi di servizio, come, invece, previsto dalla normativa comunitaria in materia, e a fronte del loro esercizio, non venga erogata alcuna compensazione o altra forma di contribuzione pubblica.


Sforbiciata alle spese per manager e consulenti pubblici (articolo 6). Scatta una riduzione del 10% di indennità, compensi, gettoni e retribuzioni, comunque, denominate, corrisposte da Pubbliche amministrazioni, incluse le Autorità indipendenti, ai componenti di organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di amministrazione e organi collegiali vari e ai titolari di incarichi di qualsiasi tipo. Si specifica che la riduzione non si applica al trattamento retributivo di servizio. I compensi dovuti al dipendente pubblico che sia autorizzato (dal consiglio dei ministri) a partecipare all'amministrazione o a fare parte di collegi sindacali di società o enti sia corrisposto non all'impiegato stesso ma all'amministrazione di cui egli fa parte. Sono invece esclusi dal taglio i commissari straordinari del Governo e gli altri commissari straordinari comunque denominati. Scatta, poi, una cura dimagrante per comitati di gestione e collegi dei revisori, i cui componenti, d'ora in poi, non potranno superare, rispettivamente, il numero massimo di 5 e di 3. Se non verrà fatta, sarà considerata "danno erariale". In coerenza con queste misure, tutte le amministrazioni ed enti inserite nel conto economico consolidato dello Stato (elenco Istat) dovranno procedere a una riduzione del 10% del compenso dei componenti il consiglio di amministrazione e del collegio sindacale. Sono escluse da questa norma le società quotate e quelle controllate. Devono, poi, essere ridotte del 20% (rispetto alle spese 2009) i costi per studi e consulenze, con esclusione, però, di: università, enti e fondazioni di ricerca, e organismi equiparati, attività sanitarie connesse con il reclutamento, l'avanzamento e l'impiego del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Bisognerà risparmiare (sempre -20% rispetto alle spese 2009) su relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza. Ogni ministero competente dovrà autorizzare stanziamenti ad hoc per feste ed eventi celebrativi. Vengono soppresse le spese per le sponsorizzazioni e la diaria di missione all'estero. Si potranno rimborsare solo le spese effettivamente sostenute (viaggio, vitto e alloggio) per recarsi all'estero. Si riduce del 50% la spesa per attività di formazione, che dovrà essere svolta (prioritariamente) tramite la Scuola superiore della Pubblica amministrazione. Meno 20% (rispetto alla spesa 2009) anche sulle spese per i buoni taxi e il noleggio autovetture. Si dispone, poi, la soppressione del Comitato per l'intervento nella Sir e in settori ad alta tecnologia, a decorrere dall'entrata in vigore della Manovra. Da segnalare, infine, la previsione che tutte le amministrazioni pubbliche non possono effettuare aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito, né rilasciare garanzie a favore delle società partecipate non quotate che abbiano registrato, per 3 esercizi consecutivi, perdite di esercizio ovvero che abbiano utilizzato riserve disponibili per il ripianamento di perdite anche infrastrutturali. Entro tali limiti, tuttavia, sono consentiti trasferimenti a fronte di convenzioni o contratti di servizio relativi allo svolgimento di servizi di pubblico interesse ovvero alla realizzazione di investimenti. Si prevede, ancora, che le agenzie fiscali possano assolvere - per il triennio 2011-2013 - a una serie di misure di contenimento della spesa dell'apparato amministrativo effettuando il riversamento, a favore dell'entrata del bilancio dello Stato, del 2,5% delle dotazioni previste sui capitoli relativi ai costi di funzionamento stabiliti con l'ultima legge di bilancio. Sono escluse dalla stretta sul contenimento delle spese gli enti previdenziali trasformati in persone giuridiche di diritto privato. Si stabilisce, infine, che siano riassegnate al Ministero della Difesa le risorse provenienti dalla rideterminazione, a partire dal 2011, del canone di occupazione degli alloggi di servizio del ministero della Difesa dovuto dagli utenti senza titolo.


Soppressione enti pubblici inutili (articolo 7). Chiuderanno i battenti l'Ipsema, l'Ispesl (l'Inail prenderà le relative funzioni), l'Ipost (che confluirà in Inps) e l'Enam (riassorbito dall'Inpdap). Si prevede, poi, una riorganizzazione dell'ordinamento degli enti pubblici di previdenza e assistenza, con tagli, anche, al consiglio di indirizzo e vigilanza. Lo Ias, Istituto di affari sociali, confluirà nell'Isfol, e l'Enappsmsad, l'Ente nazionale di assistenza e previdenza per i pittori e scultori, musicisti, scrittori e autori drammatici, nell'Enpals. Sarà invece soppresso tout court l'Isae, prefigurando il passaggio del relativo personale (a tempo indeterminato) a Via XX Settembre. La Presidenza del Consiglio dei Ministri subentrerà nell'Ente italiano montagna. Si riscrive la ri-costituzione del consiglio di amministrazione della Sogin spa e la nuova nomina dei componenti degli organi sociali della Sace spa. Vengono, poi, attribuite alla Presidenza del Consiglio dei Ministri le funzioni di programmazione economica e finanziaria per gli interventi per lo sviluppo economico e territoriali, inclusa la gestione del Fondo aree sottoutilizzate, fatta eccezione per le funzioni di programmazione economica e finanziaria non ricomprese nelle politiche di sviluppo e coesione. Il ministero per lo Sviluppo economico vigilerà sul Comitato nazionale permanente per il microcredito. La Funzione pubblica è autorizzata a spendere 2 milioni di euro per l'anno 2011 per assicurare lo svolgimento delle funzioni di Autorità nazionale anticorruzione. Viene soppressa l'Agenzia autonoma per la gestione dell'albo dei segretari comunali e provinciali, mentre si autorizza l'assegnazione di un contributo straordinario di 250mila euro per l'anno 2011 a favore del Comitato atlantico italiano.


Spese dei ministeri, taglio del 10% (articolo 2). Arriva, a partire dal 2011, una "sforbiciata" lineare del 10% alle dotazioni finanziarie, iscritte a legislazione vigente, di ciascun ministero. Il ministero dell'Istruzione, per esempio, subirà un taglio, fino al 2013, di circa 310 milioni di euro, che peserà, per quasi la metà, sui fondi destinati all'istruzione scolastica. Con una modifica apportata in commissione Bilancio, al Senato, è stata prevista la possibilità di una ulteriore riduzione lineare delle medesime dotazioni finanziarie, qualora le misure finanziarie previste per il personale delle pubbliche amministrazioni dovessero dare risultati inferiori a quelli previsti. Tale riduzione ulteriore, da effettuarsi sino a concorrenza dello scostamento finanziario riscontrato, verrà realizzata con Dpcm, su proposta del Tesoro, previo ok da parte del consiglio dei ministri.


Stock option ed emolumenti variabili (articolo 33). Prevista una addizionale del 10% sui compensi corrisposti a titolo di stock option ed emolumenti variabili che eccedano il triplo degli emolumenti fissi della retribuzione. L'addizionale è prelevata dal sostituto d'imposta al momento della corresponsione dei compensi. La norma è stata varata in considerazione degli effetti distorsivi prodotti sul sistema finanziario e sull'economia mondiale dal riconoscimento di bonus e stock option collegati agli andamenti del mercato ai manager e agli amministratori di banche e istituti finanziari.


Tracciabilità pagamenti (articolo 20). Scende a 5mila euro, dagli attuali 12.500 euro, con possibilità di variazione in relazione alla media europea, il tetto alla tracciabilità del contante. Riscritte anche le sanzioni, prevedendo un inasprimento dei valori minimi e massimi riferibili alle infrazioni che superano i 50mila. Per le violazioni inferiori a questo importo, scatta una sanzione, in valore assoluto, di 3mila euro. Una modifica in commissione, ha previsto una sorta di "irresponsabilità" per le eventuali violazioni commesse dal 31 maggio 2010 al 15 giugno 2010, riferite alle lmitazioni di importo introdotte dalla norma.


Zone a burocrazia zero al Sud (articolo 43). Sono istituite zone a burocrazia zero nel Meridione per favorire nuove iniziative produttive. I provvedimenti amministrativi – esclusi quelli di natura tributaria – saranno adottati da un Commissario di Governo, che, se necessario, convoca apposite conferenze di servizi. Se entro 30 giorni dall'avvio del procedimento non viene emanato alcun provvedimento, questo si intende adottato nei confronti del richiedente. Se la zona a burocrazia zero coincide con una zona franca urbana il sindaco concede le risorse previste in favore delle zone franche urbane per la concessione di contributi alle nuove iniziative produttive. Le prefetture dovranno dal canto loro assicurare che nella realizzazione dei piani di sicurezza del territorio sia data priorità alle iniziative da assumere nelle zone a burocrazia zero.

FISCO: le comunicazioni di regolarizzazioni 2009 all'anagrafe

Il provvedimento 2 luglio 2010 del direttore dell'agenzia delle Entrate ha stabilito il 30 novembre 2010 come termine ultimo per la comunicazione dei dati relativi al monitoraggio fiscale; gli intermediari abilitati dovranno trasmettere all'Anagrafe tributaria le informazioni relative alle attività oggetto di regolarizzazione nel corso del 2009, ai sensi dell'articolo 13 bis del Dl 78/2009. Il nuovo tracciato record - dettaglio 4 - prevede che siano comunicati tutti i dati del soggetto che ha effettuato la regolarizzazione e, in particolare: il codice fiscale, cognome e nome, data, luogo e provincia di nascita, sesso, denominazione o ragione sociale, data del versamento causale movimentazione e importo delle attività regolarizzate. Il provvedimento era necessario, visto che, con il comunicato del 31 marzo scorso, gli intermediari obbligati erano stati temporaneamente esentati dall'includere nel flusso dei dati da inviare alla Anagrafe tributaria entro il 31 marzo 2010 le informazioni relative ai soggetti che avevano aderito allo scudo fiscale-ter, nonostante, per le attività regolarizzate, l'obbligo sia previsto dall'art. 15, c. 4 del Dl 350/2001

ASSEGNI PER IL NUCLEO FAMILIARE: la spettanza per i figli delle coppie di fatto

La Cassazione, entrando nel merito della corresponsione degli assegni al nucleo familiare e in particolare con riferimento ai figli, evidenzia che la normativa sull’assegno richiede la condizione di figlio naturale riconosciuto; questo significa che non è condizione necessaria l’inserimento nella famiglia legittima. Viene interpretato in modo esteso il concetto di nucleo familiare: così delineato va al di là della famiglia configurata dal matrimonio ricomprendendo i figli nati fuori dal matrimonio, legalmente riconosciuti, anche se non inseriti nella famiglia legittima.

LA MINI IMPRESA PUO' ESSERE ESENTATA DAL PAGAMENTO DELL'IRAP

Carissimi lettori e soprattutto amici professionisti finalmente una buona notizia per i nostri assistiti; quello che da tanto tempo si auspicava sembra si possa ora attuare.
Infatti, non è soggetto a Irap il piccolo imprenditore che non si avvale in modo stabile di lavoro altrui e svolge la propria attività con la sola dotazione minima necessaria di beni strumentali. È questo il principio affermato dalla Corte di cassazione con l'ordinanza 24 giugno 2010, n. 15249, che apre nuove prospettive sul tributo regionale, con effetti anche sui versamenti a saldo 2009 e in acconto 2010 che i contribuenti stanno operando in queste settimane.
Seguendo un filone interpretativo consolidato con le sentenze delle sezioni unite depositate il 26 maggio 2009 (dalla n. 12108 alla n. 12111), la sezione tributaria, nell'ordinanza, ha riconosciuto che, anche quando l'attività è produttiva di reddito d'impresa (e non solo nell'ambito della libera professione), può ben essere assente il requisito dell'autonoma organizzazione, indispensabile per l'applicazione del tributo regionale. Ciò che contraddistingue la decisione è che il contribuente interessato non svolge attività di agente di commercio o di promotore finanziario (figure di cui si erano occupate le sezioni unite) ma si tratta di un artigiano elettricista, senza dipendenti e collaboratori e con beni strumentali limitati.
Le sentenze del maggio 2009 lasciavano intravedere ulteriori possibili sviluppi proprio con riferimento alle tante figure micro-imprenditoriali che caratterizzano molti settori della nostra economia, la cui attività è basata principalmente sul lavoro del titolare, in modo non dissimile rispetto al professionista o all'agente di commercio «non organizzati». Richiamando il precedente dell'Ilor, la Corte aveva già osservato che non è «la oggettiva natura dell'attività svolta ad essere alla base dell'imposta, ma il modo – autonoma organizzazione – in cui la stessa è svolta, ad essere la razionale giustificazione di una imposizione sul valore aggiunto prodotto». Questo principio è stato fortemente ridimensionato dall'agenzia delle Entrate, che, con Circolare n. 28/E/2010, pur superando quanto riportato nelle istruzioni ai modelli Irap, ne ha limitato l'applicabilità alle sole attività ausiliarie previste all'articolo 2195 del Codice civile, intendendosi per tali «quelle che, prive di intrinseca autonomia funzionale, hanno come scopo tipico l'oggettiva agevolazione di altre attività».
Confermando una decisione della Ctr Emilia Romagna, la Cassazione va al di là di questi rigidi confini, spiegando che questi principi «poiché è identica la questione» rispetto alla fattispecie degli agenti e promotori «sono estensibili ai soggetti che esercitano altri tipi di impresa»; nel caso di specie, vista l'attività svolta dal contribuente (artigiano elettricista), non si può parlare di un ausiliario dell'imprenditore ma di un "semplice" piccolo imprenditore, probabilmente con clientela privata.
Va notato che nel decidere la controversia in camera di consiglio con ordinanza in base all'articolo 375, n. 5 del codice di procedura civile, la Corte ha ritenuto che il ricorso delle Entrate fosse manifestamente infondato, in quanto contrario a un principio di diritto oramai consolidato. Non resta che attendersi un nuovo intervento interpretativo da parte dell'Agenzia, particolarmente attuale in relazione alle scadenze di versamento di saldi e acconti Irap. Non va sottovalutato, comunque, che l'orientamento assunto da questa ordinanza, in particolare ove venisse confermato, darebbe probabilmente il via a una serie di istanze di rimborso sui periodi d'imposta ancora aperti, replicando una vicenda analoga a quella che ha interessato in questi anni i professionisti privi di organizzazione. Idraulici, tassisti, prestatori di servizi in genere: sono diverse le figure che possono essere assimilate al contribuente oggetto di questa decisione.
Proprio questo aspetto sottolinea in misura maggiore l'assenza del legislatore. La Cassazione ha da tempo fatto conoscere il proprio pensiero, ma manca l'intervento normativo, che fissi una volta per tutte i "paletti" dell'autonoma organizzazione, come a suo tempo si fece per l'Ilor. All'epoca si intervenne a distanza di oltre dieci anni dalla sentenza n. 42/1980 della Corte costituzionale: a oggi, dalla sentenza n. 156/2001 della Consulta, che ha dato il via alla "questione Irap", di anni ne sono passati nove.