martedì 12 gennaio 2010

DONNE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE


Vecchiaia sempre più lontana…..intesa come pensione!

In attuazione della sentenza della Corte di Giustizia europea, l’Italia si è vista obbligata ad equiparare l’accesso alla pensione di vecchiaia della pubblica amministrazione per uomini e donne. Un recente decreto il Governo ha stabilito i nuovi requisiti anagrafici per il collocamento a riposo delle donne, innalzando l’età attuale di 60 anni di un anno ogni biennio a decorrere dal 1° gennaio 2010. A regime, nel 2018/2019, alle donne occorreranno 65 anni per l’accesso alla vecchiaia. Nel 2015 sarà effettuata una prima verifica per valutare l’impatto della norma, in base all’aspettativa di vita elaborata da studi statistici. I nuovi limiti d’età si applicano alle pensioni di vecchiaia liquidate con il sistema retributivo, con il contributivo, o con il misto. Le donne che hanno perfezionato i requisiti in base alla previgente normativa, vale a dire 60 anni d’età con 20 anni di contribuzione oppure 15 anni di contribuzione, se in possesso di un solo giorno di servizio entro il 31/12/92, sono escluse dai nuovi limiti e possono richiedere all’ente di appartenenza la certificazione di tale diritto.
Rimangono escluse dall’applicazione della norma anche le donne appartenenti
al comparto difesa (Corpi di polizia, vigili del fuoco e militari) ed
i magistrati.
Biennio Età richiesta
2010/2011 61
2012/2013 62
2014/2015 63
2016/2017 64
2018/2019 65

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