martedì 22 dicembre 2009

AUGURI DI BUON NATALE


La CIA Confederazione Italiana Agricoltori sede comunale di Montemesola VI AUGURA UN BUON NATALE E UN FELICE ANNO NUOVO.
Vi invitiamo appena possibile a venirci a trovare per le nuove iniziative che la sede intraprenderà e per scoprire le ultime novità in materia fiscale, previdenziale e agricola.

lunedì 7 dicembre 2009

Manovra 2010 con più ricerca e meno enti locali

Ore decisive per la Finanziaria da 8,9 miliardi di euro per il 2010, che nella sessione a oltranza tra domenica sera e lunedì troverà in commissione Bilancio alla Camera quella che probabilmente sarà la sua versione definitiva. Dopo il passaggio in commissione, infatti, è quasi certo il ricorso alla fiducia per il voto in Aula, e la blindatura dovrebbe riproporsi poi al Senato per evitare una quarta lettura difficile da inserire nel calendario di fine anno. Tutto ruota atntorno al maxi-emendamento presentato dal relatore Massimo Corsaro (Pdl), che riscrive gli articoli 2 e 3 del disegno di legge accogliendo i correttivi proposti dal governo nei giorni scorsi.

Enti locali
Nel testo torna l'obbligatorietà dei tagli alle giunte e ai consigli di comuni e province, necessari a trovare i risparmi da 229 milioni in tre anni di cui saranno alleggeriti i trasferimenti agli enti locali, mentre i sindaci trovano il rimborso integrale, a partire dal 2009, per l'Ici abolita sull'abitazione principale. Senza copertura rimangono però i 350 milioni che i comuni non hanno incassato nel 2008, e che ancora non sono stati indennizzati dagli assegni statali. Sempre nel capitolo enti locali, saltano le compensazioni per le utility colpite dalle multe Ue sugli aiuti di Stato e la possibilità di rimborsare i volontari che si impegnano nelle ronde per la sicurezza urbana: l'addio a questa norma è accolto con soddisfazione dal sindacato autonomo di Polizia, che per bocca del segretario generale Nicola Tanzi ringrazia il presidente della Camera Gianfranco Fini.

Regioni e sanità
Confermato invece il super-Fisco per le Regioni interessate dagli extradeficit sanitari: se i piani di rientro dal debito non saranno presentati in tempo o si dimostreranno troppo deboli, scatterà il commissariamento e le aliquote Irap e Irpef dovranno crescere rispettivamente dello 0,3% e dello 0,15%, superando anche i tetti massimi previsti dalla legge. Sui 2,4 miliardi aggiuntivi per i fondi sanitari, concordati pochi giorni fa da governo e regioni, i governatori dovranno probabilmente aspettare un prossimo provvedimento.

Ricerca
Negli ultimi passaggi prima del voto decisivo la manovra 2010 ha imbarcato anche un importante pacchetto per la ricerca, a partire dall'aumento fino a quota 1.050 milioni da destinare nel prossimo biennio al credito d'imposta per gli investimenti delle imprese. Le università dovrebbero portare a casa uno stanziamento extra di 400 milioni, che compensa in parte i tagli previsti per l'anno prossimo dalla manovra dell'estate 2008 e si avvicina alle richieste dei rettori, che puntavano su mezzo miliardo: 130 milioni vanno invece alle scuole non statali.

Banca del Sud e credito alle imprese
Dopo un'altalena durata giorni, e seguita in prima persona dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, sul treno del maxi-emendamento è rientrata anche la Banca del Sud, mentre salvo soprese dell'ultim'ora non dovrebbero trovare spazio gli sconti fiscali per gli istituti di credito che aderiscono alla moratoria sui debiti delle piccole e medie imprese. «Su questo sono totalmente d'accordo con Tremonti - ha commentato il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta - perché non possiamo dare sgravi a un sistema bancario che si è dimostrato molto miope ed egoista».

Welfare
Nella sua forma definitiva, il pacchetto welfare dovrebbe invece valere 975 milioni per la proroga della cassa integrazione in deroga e degli sravi per i contratti di produttività, il potenziamento alle indennità per i precari che perdono il lavoro e gli incentivi alle agenzie di lavoro.

dal Sole 24 Ore

Ponte dell’Immacolata: niente tutto esaurito per gli agriturismi. La crisi fa sentire i suoi effetti. Si punta molto sul “last minute”

Nonostante il settore registri difficoltà meno pesanti rispetto agli altri comparti agricoli, Turismo Verde-Cia evidenza i problemi e il clima d’incertezza delle aziende. Le prenotazioni per la prossima festa dell’8 dicembre mostrano una situazione non omogenea nelle varie regioni. In alcune ci sarà il “pienone”, in altre diversi “vuoti”. Confermato il trend al ribasso registrato durante il 2009. Un’indagine condotta ad Agri@tour di Arezzo evidenzia che i giovani sono molto interessati alla prenotazione mobile, tramite cellulare, già attiva in molti agriturismi.



Per il prossimo ponte dell’Immacolata niente tutto esaurito. La crisi continua, anche se con minore intensità rispetto agli altri settori, a far sentire i suoi effetti sull’agriturismo. Le prenotazioni mostrano, infatti, una situazione non omogenea nelle varie realtà territoriali: alcune regioni o province, particolarmente vocate alle vacanze estive (Emilia Romagna, Sardegna ed alcune zone costiere della Toscana), registrano un significativo calo rispetto allo scorso anno (meno 7-8 per cento), il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, l’Umbria, il Lazio, il Salento, la Calabria, la Sicilia fanno, invece, il “pienone”. Non solo. Mentre in Veneto e in Friuli gli ospiti saranno quasi esclusivamente italiani, nelle altre regioni molti degli ospiti saranno stranieri (40 per cento circa). E’ quanto evidenzia Turismo Verde, l’associazione agrituristica della Cia-Confederazione italiana agricoltori, che mette in evidenza come in questo particolare comparto, che negli ultimi anni ha messo a segno un vero boom, cominci a frenare, anche se le luci ancora sovrastano le ombre che, al contrario, per l’intera agricoltura sono alquanto pesanti.

Il ponte dell’8 dicembre, che di consuetudine dà l’avvio alla stagione delle vacanze invernali, che avranno il loro culmine con le feste di fine d’anno, conferma, d’altra parte, il trend dell’intero 2009 che per gli agriturismi -come rileva Turismo Verde-Cia- non è stato esaltante, anche se in alcune realtà del Paese si è avuta una situazione brillante. Uno scenario, dunque, non certo nitido. Le preoccupazioni per gli operatori del settore, alimentate soprattutto dagli alti costi di gestione, restano e il minor afflusso di ospiti e i soggiorni “mordi e fuggi” (due-tre giorni), concentrati in particolare nei fine-settimana, contribuiscono ad accrescere un clima d’incertezza.

Nella festività dell’Immacolata -afferma Turismo Verde-Cia- saranno, comunque, il “last minute” e le condizioni meteorologiche a condizionare gli spostamenti dei vacanzieri. L’offerta enogastronomica e la possibilità di trascorrere, all’interno dell’azienda in caso di pioggia, i giorni di vacanza sono uno degli elementi vincenti del prossimo lungo ponte: la possibilità di frequentare brevi corsi di apprendimento, centri benessere, intrattenimenti per adulti e bambini sono sempre un forte richiamo per chi è alla ricerca di un breve periodo di serenità.

In tale contesto Turismo Verde-Cia presenta il bilancio di un’indagine svolta nel corso della recente ottava edizione di Agri@tour, il Salone nazionale dell’agriturismo, tenutosi ad Arezzo, alla quale ha partecipato. Effettuato tra le oltre 40 aziende presenti nello stand dell’associazione ed i numerosi visitatori che hanno contattato gli operatori e i responsabili di Turismo Verde sull’offerta agrituristica, il sondaggio rileva che i giovani (40 per cento circa dei 12.000 visitatori di quest’anno) sono molto interessati alla prenotazione mobile, tramite cellulare, presentata proprio da Turismo Verde-Cia ad Arezzo e già attiva in molti agriturismi della Sicilia, della Calabria, della Lombardia. Inoltre, risulta che le giovani famiglie, con bambini al di sotto dei 10 anni (30 per cento circa), preferiscono scegliere la vacanza in agriturismo soprattutto tramite internet. Il resto si affida al passaparola tra amici, depliant aziendali e guide.

Finanziaria: passo avanti sul Fondo per le calamità naturali. Aperti ancora il problema dei contributi previdenziali, l’ “accisa zero” sul gasolio e


Il presidente della Cia Giuseppe Politi commenta gli emendamenti alla manovra economica per il 2010 in discussione alla Camera: un primo risultato ottenuto grazie alla nostra mobilitazione sull’intero territorio nazionale, che proseguirà nei prossimi giorni. Rimangono, comunque, parziali le risposte alle esigenze degli agricoltori. Rinnovato l’appello alla convocazione del Tavolo agroalimentare e della dichiarazione dello stato di crisi.



“Soltanto un primo passo avanti. Molti ancora i problemi che restano aperti e che richiedono subito immediate risposte”. Così il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi commenta gli emendamenti alla legge finanziaria per il 2010 in discussione alla Camera che contengono anche stanziamenti di 250 milioni di euro per il Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali derivanti dallo scudo fiscale.

“Le risorse previste per il Fondo, che non devono essere utilizzate per altre ‘voci’, non sono certo sufficienti per coprire in maniera adeguata le esigenze dei produttori agricoli. In ogni caso, è un segnale importante che -avverte Politi- qualcosa nei confronti dell' agricoltura si sta muovendo. E questo grazie alla nostra mobilitazione sull’intero territorio nazionale attraverso la quale abbiamo denunciato sia alle istituzioni che all’opinione pubblica la gravità della crisi che stanno attraverso migliaia di imprese, oppresse da costi produttivi, contributivi e burocratici asfissianti e da un crollo verticale dei prezzi praticati sui campi. Una mobilitazione che proseguirà, anche con iniziative promosse con altre organizzazioni”.

“Insomma, una risposta -sottolinea il presidente della Cia- molto parziale. C’è, infatti, bisogno di altri interventi per dare reali sostegni alle aziende agricole. In particolare, occorre stabilizzare la fiscalizzazione degli oneri sociali per le zone svantaggiate e di montagna. Un’agevolazione da allargare a tutti quei settori che fanno i conti con una profonda crisi”.

“Altro elemento fondamentale per fronteggiare la delicata situazione in cui versano le aziende -rimarca Politi- è quello di estendere a tutte le attività agricole e zootecniche l’ ‘accisa zero’ per il gasolio, comprese, quindi, le colture sotto serra, che l’Ue vuole cancellare e sulla quali serve un chiarimento da parte delle nostre istituzioni preposte. Ad esso si deve necessariamente aggiungere la riduzione al 4 per cento dell’aliquota Iva sui carburanti utilizzati nelle attività a tutto il 2010”.

“In ogni modo, al di là della finanziaria, per la quale auspichiamo un cambiamento di rotta nei confronti dell’agricoltura, rinnoviamo l’appello al governo affinché -ribadisce il presidente della Cia- convochi al più presto il Tavolo agroalimentare a Palazzo Chigi, per discutere con tutti i protagonisti della filiera le misure e le strategie per far uscire dal coma profondo il settore agricolo, e si proceda alla dichiarazione dello stato di crisi. Una procedura necessaria per far slittare tutte le scadenze, contributive e fiscali, alle quali gli agricoltori, vista la persistente difficoltà economica, non sono in grado di assolvere”.

Il 730 scende ancora in campo: in rete nuova bozza e istruzioni

Tra le detrazioni al debutto, il "bonus arredi". Via libera al forum per inviare proposte e suggerimenti
Il 730/2010 raddoppia. È on line, sul sito delle Entrate, una nuova bozza del modello da presentare per i redditi del 2009. Tra le nuove detrazioni e quelle prorogate, trova spazio anche il differimento del 20% dell'acconto Irpef, previsto dal Dl 168/2009. La nuova versione, rispetto alla precedente, comprende anche il prospetto di liquidazione modello 730/3 e le istruzioni per la compilazione.
Attivato, come per gli altri modelli, un forum aperto a chiunque voglia formulare proposte e suggerimenti.

Spazio alla riduzione dell'acconto Irpef
La novità più rilevante, rispetto alla bozza del 2 novembre scorso, è l'inserimento, all'interno del quadro F, della colonna 5 del rigo F1. Nel nuovo campo andrà inserito, nel caso in cui il contribuente avesse versato l'acconto Irpef applicando la percentuale del 99%, l'eccedenza pagata e compensata nel modello F24. Ciò in applicazione di quanto disposto dal Dl 168/2009, che ha ridotto l'acconto Irpef di novembre dal 99 al 79%.

Detrazioni tra novità e proroghe
Debutta la detrazione del 20%, introdotta dal Dl 5/2009, delle spese sostenute per acquistare mobili, elettrodomestici di classe energetica non inferiore ad A+, apparecchi televisivi e computer destinati all'arredo di immobili ristrutturati.

Tra le novità, da segnalare le misure a favore dei contribuenti abruzzesi danneggiati dal sisma dello scorso aprile. Per loro, infatti, è previsto sia un credito d'imposta per la riparazione, la ricostruzione o l'acquisto degli immobili danneggiati sia una riduzione del 30% del reddito da locazione o comodato di immobili dati a famiglie le cui abitazioni principali siano state distrutte o dichiarate inagibili in seguito al terremoto.

Al battesimo anche la riduzione d'imposta (introdotta dal Dl 185/2008) sul trattamento economico accessorio percepito dal personale del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico.

Risparmio energetico, incentivi all'uso dei trasporti pubblici e alla formazione dei docenti, aiuti alle famiglie continuano a trovare spazio anche nel 730/2010.
Sono state infatti confermate la detrazione del 20% per la sostituzione di frigoriferi e congelatori e per l'acquisto di motori a elevata efficienza e di variatori di velocità, quella del 36% per le spese di ristrutturazione edilizia, il bonus del 55% per gli interventi finalizzati al risparmio energetico degli edifici esistenti, con la possibilità, per chi ha ereditato o acquistato immobili oggetto di interventi nell'anno 2008, di rideterminare il numero delle quote residue.
I docenti, inoltre, potranno fruire della detrazione d'imposta del 19% per le spese di autoaggiornamento e formazione.
E costerà di meno anche viaggiare, sfruttando la proroga del bonus del 19% per l'acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale.
Entra poi a regime dal 2009 la detrazione del 19% di cui possono fruire i genitori per le spese di frequenza degli asili nido.
Infine, uno spazio ad hoc per dare la possibilità ai dipendenti del settore privato di optare per una differente modalità di tassazione dei premi di produttività percepiti.

Prospetto di liquidazione 730/3
Le novità presenti nel prospetto di liquidazione sostanzialmente riflettono quelle introdotte all'interno del modello di dichiarazione. Fanno il loro ingresso, infatti, i righi dedicati alla detrazione per il personale del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso e ai crediti d'imposta per i contribuenti abruzzesi danneggiati dal sisma dell'aprile 2009.

5 per mille
Anche la seconda bozza del 730/2010 non contiene il riquadro per la scelta del 5 per mille, in quanto ancora non ne è stata sancita la proroga.

giovedì 26 novembre 2009

Finanziaria, niente tagli su Irap, Irpef e affitti

ROMA - Niente taglio dell'Irap, neanche in formato mini, niente alleggerimento dell'Irpef e niente cedolare secca sugli affitti: sul tavolo ci sono 'solo' 4 miliardi di euro da spendere e questi serviranno per interventi "strutturali", dal welfare alle piccole e medie imprese, e non per misure "mirate". Alla vigilia dell'esame alla Camera della manovra, il superministro dell'Economia Giulio Tremonti la spunta sui colleghi di governo e sul partito e ribadisce la linea del rigore: disponibilità a ascoltare dunque sì, sarebbe stato il ragionamento del titolare di via XX Settembre, nuovi assalti alla diligenza no.

Se il Tesoro fissa i paletti sul fronte dei contenuti, il presidente della Camera Gianfranco Fini fa sentire la sua voce su quello del metodo e anticipando le mosse del governo fa sapere di non essere disponibile a accettare un maxiemendamento confezionato in extremis (e dunque infarcito di misure non discusse in Parlamento) e sul quale i deputati sarebbero obbligati a esprimere solo il voto di fiducia. Parole, quelle di Fini, arrivate durante la riunione della Consulta economica del Pdl e che sulle prime avrebbero lasciato, secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti, un po' spiazzati. I lavori in commissione infatti secondo l'attuale calendario dovrebbero terminare entro il 4 dicembre, vale a dire più di dieci giorni prima della chiusura della sanatoria per il rientro dei capitali dall'estero, che rappresenta la fonte di finanziamento del pacchetto di novità che il governo punta a inserire alla Camera.

Le perplessità sarebbero state tuttavia superate, come dimostra la nota messa a punto dal Pdl al termine della riunione: l'obiettivo, spiegano infatti i vertici del partito, é quello di "definire un testo condiviso che sia approvato già in commissione Bilancio", in modo da escludere sorprese durante l'esame dell'Aula. Quello esposto da Fini "é un parametro - dice Ignazio La Russa - assolutamente corretto". E le tre ore di riunione in via dell'Umiltà si sono così trasformate nel primo passo per vincere la sfida. Il pressing della maggioranza per ottenere un taglio alle tasse anche negli ultimi giorni è stato insistente, così come quello dei tanti ministeri di spesa arrivando a toccare i 25 miliardi di euro: sei volte di più di quanto non vi sia "nel cassetto" a disposizione.

Le risorse, ha infatti ribadito oggi Tremonti, non superano i 4 miliardi di euro e sono quelle che arriveranno dallo scudo fiscale. Ergo, il taglio dell'Irap, così come interventi sull'Irpef o la cedolare secca sugli affitti "sono fuori dalla Finanziaria", spiega il relatore alla Finanziaria Massimo Corsaro. Per ora, "preferiamo interventi di struttura a interventi mirati e quindi interverremo con misure di sviluppo, per il welfare e per gli enti locali". Nel 2010 poi si vedrà, tutto dipenderà dall'andamento dei conti. Carceri, scuola, giustizia, sicurezza, piccole e medie imprese sono tra gli altri capitoli ai quali governo e maggioranza stanno lavorando e che domani saranno al centro di una nuova riunione anche con gli alleati della Lega, l'ultimo appuntamento in agenda prima di poter iniziare a formalizzare le proposte.

lunedì 23 novembre 2009

Emergenza agricoltura: la protesta della Cia si sposta a Roma. Il 24 novembre due grandi sit-in con migliaia di produttori

Dopo Milano, Perugia e Napoli, manifestazioni interregionali in cui si è registrato uno straordinario successo, e di iniziative territoriali, anche con altre organizzazioni, il prossimo appuntamento della mobilitazione promossa dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori in tutto il Paese sarà a Roma martedì 24 novembre. Due grandi sit-in, a partire dalle ore 9.00, si terranno in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei Deputati (dove si discuterà della legge finanziaria per il 2010), e in via XX Settembre, di fronte ai ministeri delle Politiche agricole, alimentari e forestali e dell’Economia e delle Finanze. Nella capitale è previsto l’arrivo di migliaia di produttori agricoli provenienti da tutte le regioni.

Una manifestazione di protesta -sottolinea la Cia- per sollecitare attenzione ai gravi problemi delle imprese e per richiedere tempestive misure, a cominciare dalla dichiarazione dello stato di crisi, indispensabile per rinviare i pagamenti contributivi e fiscali che oggi tantissimi agricoltori, sotto il peso dei costi alle stelle e di prezzi sui campi in caduta libera, non sono nelle condizioni di adempiere.

La situazione è resa ancora più grave -avverte la Cia- a causa della mancanza di politiche e di interventi che diano reali sostegni alle imprese. Lo stesso maxi-emendamento alla finanziaria 2010, approvato dal Senato e ora in discussione alla Camera, appare come una farsa nei confronti del settore. E’ vero che è previsto un finanziamento al Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali e una proroga al 31 luglio prossimo della fiscalizzazione degli oneri sociali per le zone svantaggiate e di montagna, ma è altrettanto vero che questi soldi vengono sottratti al altre “voci” già destinate all’agricoltura. Un semplice spostamento di risorse che non cambia le carte in tavola. Lo scenario complessivo resta gravissimo, di piena emergenza.

Un contesto drammatico che ha spinto il presidente nazionale della Cia Giuseppe Politi a rinnovare l’appello per un impegno unitario dell’intero mondo agricolo, dalle organizzazioni professionali agli agricoltori. Un’esigenza questa che viene proprio dai produttori che vogliono avere più forza contrattuale e far sentire in positivo il loro “peso” nelle scelte di politica economica e sociale.

Non a caso, nel corso della manifestazione interregionale di Napoli, il presidente della Cia, il cui appello all’unità è stato accolto con un forte applauso degli agricoltori presenti, ha evidenziato che un’azione comune e condivisa da parte delle organizzazioni è dettato dall’impellente esigenza di difendere con maggiore determinazione le imprese e i redditi dei produttori, di ridurre i costi, di dare certezze. Ignorare questa necessità significa operare contro il settore e i suoi tanti protagonisti che sono gli imprenditori agricoli.

In vista dei due sit-in romani e delle altre iniziative in programma nell’ambito della mobilitazione, il presidente della Cia ha chiesto, in una lettera, incontri con i presidenti del Senato Renato Schifani e della Camera Gianfranco Fini ai quali illustrare, attraverso la presentazione di un documento, i motivi che sono alla base della protesta del mondo agricolo.

Martedì 24 novembre 2009 Aumentano le adesioni alla mobilitazione generale del mondo agricolo

La Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto prende atto e segnala le molteplici adesioni che stanno pervenendo in queste ore alla giornata di mobilitazione generale, fissata per martedì prossimo, 24 novembre.

Adesioni provenienti sia dal mondo agricolo, che da quello Istituzionale; hanno già dichiarato infatti, la disponibilità ad adottare apposite delibere di sostegno, l’Amministrazione Provinciale di Taranto che, in seno alla riunione straordinaria del Consiglio, fissata appunto per martedì 24 novembre a Ginosa, adotterà un’apposita determinazione, così come faranno le diverse Amministrazioni Comunali del versante orientale della provincia, ovvero, Avetrana, Manduria, Sava, Torricella, Maruggio, Lizzano, San Marzano di S.G., Grottaglie, Monteiasi, Montemesola, San Giorgio Jonico, Carosino, Pulsano, Faggiano e Leporano ed altre Amministrazioni Comunali limitrofe alla nostra Provincia, come Erchie, Torre Santa Susanna, San Pancrazio Salentino, Veglie. Salice Salentino etc.

“Questa grande adesione – ha dichiarato Nicola Spagnuolo, Presidente provinciale della CIA di Taranto – da una parte ci fa piacere e ci inorgoglisce, ma dall’altra ci responsabilizza ancora di più e da l’esatta dimensione della consapevolezza, circa la profonda crisi in cui versa l’intero settore agricolo ed agro-alimentare, in particolare, con il prezzo delle nostre olive che, a campagna di raccolta appena avviata, è crollato a 15-16 euro al quintale. La C.I.A. di Taranto, non casualmente ha individuato la data di martedì 24 Novembre 2009 per la mobilitazione, infatti, nella stessa giornata sarà presente a Roma con due sit-in, uno in piazza Montecitorio, in occasione dell’avvio della discussione sulla Legge Finanziaria al Senato ed uno, sotto i Ministeri dell’Agricoltura e dell’Economia. Per far fronte a questo momento drammatico, la C.I.A. chiederà al Governo misure urgentissime a sostegno del comparto agricolo, in particolare: il ripristino del Fondo di Solidarietà Nazionale; la proroga delle agevolazioni contributive previste per le Zone Agricole Svantaggiate; l’accesso al credito con tassi agevolati e con garanzia pubblica; la sospensione delle procedure di riscossione dei crediti maturati dagli Istituti di Credito; il ripristino del finanziamento ai contratti di filiera; l’erogazione dell’aiuto di Stato fino a 15.000 euro ad azienda; sgravi ed incentivi tributari e contributivi per la riduzione dei costi produttivi ed amministrativi; rifinanziamento delle agevolazioni tributarie per il riordino fondiario; riduzione del 50% dell’IVA per l’acquisto delle materie prime e fissazione al 4% dell’IVA sulle nuove strutture realizzate nell’ambito del P.S.R.; sospensione di contributi INPS.

La C.I.A. di Taranto, sin da ora chiede scusa per il disagio che verrà arrecato alle diverse comunità locali, sicuri però di riscontrare la comprensione da parte di tutti poiché è in ballo la sopravvivenza stessa della nostra agricoltura.

lunedì 16 novembre 2009

«Prezzi troppo bassi» Olivicoltori canosini scendono in piazza

La crisi del settore olivicolo sta pesando sulla economia locale, che si bassa in prevalenza sui prodotti della terra. A farne le spese sono stati prima i produttori delle percoche, poi quelli dell'uva sia da vino che da tavola ed oggi gli olivicoltori. Una situazione di crisi che viene, si può dire, da lontano e che ha costretto gli imprenditori agricoli ad abbandonare, addirittura, i prodotti maturi sulla pianta. I prezzi del mercato non riescono a coprire i costi della produzione, uniti a quelli della raccolta. C'è preoccupazione nelle famiglie degli agricoltori, che non intravedono nessuna prospettiva. Anzi vedono aggravarsi giornalmente la situazione di crisi.

Perciò il mondo agricolo questa mattina (lunedi 16 novembre) scende in piazza. Il corteo, organizzato dall'associazione «Insieme per l'agricoltura» unitamente ai movimenti spontanei degli imprenditori agricoli, si snoderà lungo le principali strade della città e partirà da via Settembrini, ove confluiranno i manifestanti a bordo dei trattori.
Alla manifestazione di protesta contro la continua discesa del prezzo dell'olio prenderà, quindi, parte l'intero comparto agricolo: dai produttori agli agricoltori e ai braccianti. Quanti speravano di recuperare, anche se in parte, le perdite subite dalla vendita delle percoche e dell'uva, hanno dovuto cambiare idea ed amaramente constatare che si è ancora interamente dentro il tunnel della crisi, che investe l'intero comparto agricolo. Il mercato dell'olio si è, purtroppo, assestato su quotazioni molto basse: 280 euro al quintale per l'olio extravergine e circa 30 euro al quintale per le olive. Quotazioni, queste, che potrebbero continuare a scendere sulla spinta anche della resa molto bassa delle olive. Si tratta di un mercato dei prezzi, che unito alla competizione con i paesi del Mediterraneo, non può che scoraggiare gli imprenditori agricoli ed aumentare le tensioni all'interno del comparto produtt ivo.

Gli organizzatori fanno sapere che quella di stamattina potrebbe essere solo la prima delle azioni di lotta, in quanto sono intenzionati a portare avanti a tempo indeterminato la mobilitazione. Mentre gli imprenditori agricoli si organizzano per protestare contro la crisi del settore olivicolo, la segreteria dell’Italia dei Valori ieri ha distribuito due volantini: uno a proposito della centrale a biomasse, l’altro sulla situazione dell’agricoltura.

«Il sindaco Francesco Ventola - si accusa - lascia morire l'agricoltura». «Tutti noi ricordiamo - scrive Leonardo Piscitelli dell'IdV - il programma elettorale presentato dal candidato sindaco Francesco Ventola, che annunciava che prima di tutto bisognava preoccuparsi dello sviluppo economico della città. Oggi, giunti a metà legislatura, nel chiedere al primo cittadino che fine ha fatto lo sviluppo economico programmato, denunciamo lo stato di forte disagio degli agricoltori, costretti, se ci riescono, a svendere i terreni e a chiudere bottega. Le promesse erano numerose, in particolar modo quelle sull'agricoltura. La situazione attuale del comparto agricolo è sotto gli occhi di tutti e specialmente degli stessi agricoltori che continuano a vendere i prodotti per pochi spiccioli e le loro aziende agricole continuano a fallire».

da Gazzetta del Mezzogiorno web

giovedì 12 novembre 2009

"In Puglia stato di crisi per l'agricoltura, ora tocca al Governo"


BARI – All’indomani della decisione della Giunta di dichiarare lo stato di crisi dell’agricoltura pugliese, l'assessore alle Risorse Agroalimentari Dario Stefano, sottolinea come si tratti «di una ulteriore leva di pressione che abbiamo ritenuto opportuno attivare nei confronti del governo nazionale, affinchè dia le risposte da tempo invocate dal sistema agricolo pugliese».

«La decisione – prosegue Stefano – è maturata in considerazione dello stato di mobilitazione in corso in alcune aree della regione, che ci ha convinto della opportunità di attivare questo ulteriore elemento di pressione sul governo nazionale affinchè dia i segnali attesi». «Segnali – precisa ancora Stefano- già richiesti da tempo dalla Commissione Politiche agricole nazionale, poichè la difficoltà del settore non è solo pugliese, ma investe tutto il Paese. La Puglia, però, in questo momento ha avvertito la responsabilità di farsi carico anche di questa iniziativa politico-istituzionale per investire formalmente il luogo della decisione che è il governo centrale».

«La iniziativa – conclude Stefano – sposta ora il pallino nelle mani del governo nazionale, il quale viene così investito della responsabilità di dare quantomeno risposta alle procedure che la dichiarazione dello stato di crisi ci consente di richiedere ai sensi delle norme vigenti».

da Gazzetta del Mezzogiorno web

mercoledì 14 ottobre 2009

Comunicazione Unica per avvio, modifica o cessazione di impresa

Dal 1° ottobre 2009 chi vuole avviare, modificare o cessare un’attività imprenditoriale può
presentare al solo ufficio del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio una
Comunicazione Unica (ComUnica), valida - ove sussistono i requisiti di legge - anche ai fini
fiscali, previdenziali e assistenziali.
Restano per il momento in vigore, in alternativa, le precedenti modalità di trasmissione delle
singole modulistiche agli altri Enti interessati (Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL, Commissione
Provinciale dell'Artigianato, Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali) in
modalità non integrata.
Il periodo transitorio ha durata di 6 mesi. Al termine, ovvero dal 1° aprile 2010, la
Comunicazione Unica sarà obbligatoria e sostituirà ad ogni effetto di legge le attuali modalità di
trasmissione della modulistica al Registro delle Imprese e agli altri Enti interessati.
Fino ad oggi le regole tecniche di ComUnica sono state definite solo con l’Agenzia delle Entrate,
l’INPS e l’INAIL.
Per il coinvolgimento delle Commissioni Provinciali dell’artigianato, il Regolamento Tecnico di
ComUnica dispone che l’applicazione della nuova procedura alle imprese artigiane sia definito di
intesa con le singole Regioni.
Per quanto riguarda invece il Ministero del Lavoro, si è attualmente in attesa di conoscere i dati
che ad esso devono essere trasmessi e le relative modalità.
Adempimenti possibili durante la fase di sperimentazione
L’Unioncamere, d’intesa con l’Agenzia delle Entrate, l’INPS e l’INAIL, ha convenuto che, a
partire del 1° ottobre 2009, la nuova procedura potrà essere utilizzata su tutto il territorio
nazionale per effettuare i seguenti adempimenti:
a) dichiarazione di inizio attività, variazioni dati e cessazioni dell’attività ai fini IVA;
b) domanda di iscrizione di nuove imprese, modifica e cessazione nel Registro Imprese e nel
R.E.A. (escluso il deposito di bilancio);
c) domanda di iscrizione ai fini INAIL (le variazioni e le cessazioni saranno rese disponibili nei
primi giorni del 2010);
d) domanda di iscrizione, variazione e cessazione al Registro Imprese con effetto per l’INPS
relativamente alle imprese artigiane ed esercenti attività commerciali;
e) domanda di iscrizione e cessazione di impresa con dipendenti ai fini INPS;
f) variazione dei dati d’impresa con dipendenti sempre ai fini INPS;
g) domanda di iscrizione di impresa agricola ai fini INPS (le variazioni e le cessazioni saranno
rese disponibili, invece, nel mese di febbraio 2010).
Le domande di iscrizione, variazione e cessazione delle imprese artigiane nell’Albo delle Imprese
Artigiane seguiranno invece quanto disposto dalle leggi regionali in materia, alcune delle quali
sono state di recente modificate per adeguarne il contenuto all’articolo 9 della Legge 2 aprile
2007 n. 40, istitutivo di ComUnica.
Modalità di presentazione
Una delle novità più rilevanti introdotte dalla Comunicazione Unica è rappresentata dall’obbligo
esteso a tutte le imprese, anche a quelle individuali, di trasmettere le dichiarazioni agli uffici delRegistro Imprese per via telematica o su supporto informatico. La presentazione della
Comunicazione Unica richiede il possesso della firma digitale da parte degli interessati che
devono sottoscrivere digitalmente il modello.
Il servizio di invio è disponibile dalle ore 8:00 alle ore 21:00 nei giorni feriali e dalle ore 8:00
alle ore 14:00 il sabato. Nel corso dell'anno, in occasione di consistenti invii a Comunica, è già
previsto di estendere l'orario fino alle 24.
Ai fini della trasmissione della pratica di “comunicazione unica” può essere utilizzato il modello di
“procura” (allegato alla Circolare del Ministero dello Sviluppo Economico del 15 febbraio 2008 n.
3616/C), con il quale l’imprenditore conferisce a professionisti o ad altri intermediari l’incarico di
sottoscrivere digitalmente e presentare per via telematica la “comunicazione unica per la nascita
dell’impresa”.
Le Camere di Commercio hanno reso gratuito l’utilizzo del software “ComUnica”, che guida
l’utente nella compilazione del modello e hanno pubblicato sul sito internet
www.registroimprese.it la “Guida alla compilazione della comunicazione unica d’impresa”.
Il modello di “comunicazione unica” prevede poi che l’utente indichi l’indirizzo di Posta
Elettronica Certificata (PEC) al quale saranno trasmesse tutte le comunicazioni relative al
procedimento. Nei casi di imprese individuali sprovviste di casella di PEC, la richiesta può essere
inoltrata tramite l’applicativo di “ComUnica” e la Camera di Commercio destinataria della
domanda provvederà all’immediata assegnazione di una casella di PEC senza costi per l’impresa.
Le società, invece, dovranno iscrivere nel Registro delle imprese il proprio indirizzo di PEC in
sede di presentazione della domanda di iscrizione all’ufficio stesso.
Ricevuta
La Comunicazione Unica, una volta inviata dall’interessato all’Ufficio del Registro Imprese, viene
sottoposta dal sistema informatico del Registro ad una serie di verifiche, le quali dovranno avere
tutte esito positivo, altrimenti la Comunicazione è considerata irricevibile ed il sistema notifica
immediatamente l’informazione alla casella di PEC dell’utente e, in area riservata, all’utente nel
sito.
Qualora le verifiche abbiano, invece, tutte esito positivo, la Comunicazione Unica viene
protocollata immediatamente nel sistema del Registro Imprese.
Una volta effettuato il protocollo elettronico, il sistema rilascia la ricevuta che costituisce titolo
per l’immediato avvio dell’attività imprenditoriale.
La ricevuta viene inviata all’indirizzo di PEC dell’impresa e, nel caso che il richiedente sia
persona delegata, all’indirizzo di PEC di colui che ha trasmesso la Comunicazione Unica.

Ovviamente troverete tutte le spiegazioni a riguardo all'interno del nostro ufficio di via Rimembranza, 83 a Montemesola (Ta).
Veniteci a trovare.

giovedì 8 ottobre 2009

Situazione disastrosa......e chi ce ne parla?


La situazione economica e dei mercati italiani continua a tessere le sue vittime e nessuno ne parla attraverso i canonici mezzi di informazione.
La situazione catastrofica l'avvertiamo solo noi, consumatori, e li fuori si fa finta di nulla.
I settori trainanti della nostra economia come l'agricoltura, l'industria e il nostro commercio fatto di piccole aziende per la maggior parte a conduzione familiare vacilla e sta per cadere.
A tal proposito interviene il presidente Giuseppe Politi chiedendo a gran voce risposte chiare e decise sulla situazione agricola del paese al governo e interventi straordinari e concreti a sostegno degli agricoltori.
Sentite cosa ci dice il Presidente in un suo intervento:
I costi per le imprese agricole sono ormai alle stelle. Tra mezzi di produzione (concimi, mangimi, sementi, antiparassitari, gasolio), oneri contributivi e burocratici, siamo in presenza di un peso sempre più insostenibile per gli agricoltori che, oltre a perdere competitività sui mercati, vedono ridurre in maniera drastica i propri redditi. Negli ultimi dieci anni, dal 1999 al 2008, abbiamo assistito ad aumenti che superano abbondantemente il 300 per cento. Una trend che si è confermato anche nel primo semestre del 2009. Da parte del governo solo promesse, ma niente misure concrete per ridurre questi costi. Sia i sei decreti anticrisi, varati nei mesi scorsi, che la finanziaria per il 2010 trascurano i problemi molto complessi del settore. A lanciare il nuovo grido d’allarme è la Cia-Confederazione italiana agricoltori che rinnova l’invito ad adottare immediati e straordinari interventi, confermando lo stato di mobilitazione sull’intero territorio nazionale.

“L’agricoltura -ha rimarcato il presidente della Cia Giuseppe Politi- è il solo settore che, con la manovra economica per il prossimo anno, subisce un aggravio fiscale e contributivo. Vengono, infatti, cancellate le agevolazioni previdenziali per le imprese agricole che operano nelle aree svantaggiate. E questo comporta un onere aggiuntivo per gli agricoltori di circa 200 milioni l’anno. Vengono, inoltre, tagliate le agevolazioni fiscali sulle accise del gasolio per le coltivazioni sotto serra, per l’acquisto e la rivalutazione dei terreni agricoli, con un onere di oltre 150 milioni l’anno”.

“A questo si aggiunge -ha sottolineato Politi- il mancato finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali. Un problema che ha costretto molti produttori agricoli a costi assicurativi elevati ed altri a non sottoscrivere alcuna polizza. E le conseguenze sono facilmente immaginabili. Per questa ragione chiediamo al governo risposte “pronte e valide”.

Attualmente i costi produttivi incidono nella gestione aziendale agricola, in media, tra il 60 e l’85 per cento. Solo nello scorso anno l’incremento è stato del 10,6 per cento. E per quest’anno si prevede una crescita tra il 9 e l’11 per cento. Non solo. A questi incrementi, che negli ultimi anni hanno frenato l’attività imprenditoriale con un crescendo impressionante, si sono aggiunti anche gli oneri previdenziali (in poco meno di due anni sono cresciuti del 25,7 per cento) e quelli di carattere burocratico. Oneri pesanti che si traducono in forte ostacolo alla crescita economica delle imprese, con incidenza negativa notevole sull’occupazione e la competitività.

“Per questa ragione nella piattaforma della nostra mobilitazione -ha rimarcato il presidente della Cia- abbiamo sottolineato alcune precise priorità. Fra queste, la fiscalizzazione degli oneri nelle zone svantaggiate e montane, con l’allargamento delle agevolazioni ai settori in crisi; l’estensione a tutte le attività agricole e zootecniche dell’accisa zero per il gasolio e la riduzione al 4 per cento dell’aliquota Iva sui carburanti utilizzati nelle attività agricole a tutto il 2010; il finanziamento del Fondo di solidarietà per calamità naturali; la riduzione del 50 per cento delle aliquote Iva relative all’acquisto dei beni e servizi necessari allo svolgimento dell’attività agricola e la fissazione al 4 per cento dell’Iva sulle nuove strutture realizzate nell’ambito del Piani di sviluppo rurale; l’aumento della dotazione finanziaria per il credito d’imposta per l’imprenditoria giovane”.

Per ciò che concerne il discorso del commercio vorrei invece segnalarvi quello che dice Beppe Grillo sul suo Blog, con dati alla mano:

Da gennaio a giugno 2009 hanno chiuso in Italia 36.000 negozi. 6.000 AL MESE. 200 al giorno. A fine anno le previsioni di Confesercenti sono di MENO SETTANTAMILA. Soprattutto a conduzione famigliare. Resistono le grandi catene. Un calcolo prudenziale, pur tenendo conto dell'apertura di nuovi negozi, è di almeno 200mila persone senza lavoro quest'anno. I negozi chiudono per la crisi, per la mancanza di ottimismo dei consumatori, per la concorrenza dei supermercati e per le tasse. Sui primi tre punti è difficile intervenire, sull'ultimo invece si può. I negozianti devono pretendere l'uguaglianza fiscale di fronte alla legge. Se i grandi evasori pagano il 5% per lo Scudo Fiscale, anche il commercio al dettaglio deve avere un'aliquota massima del 5%. Altrimenti, come dice Mavalà Ghedini, la legge è uguale per tutti, ma l'applicazione è diversa. Macellai, cartolai, fruttivendoli, droghieri, pizzicagnoli e panettieri allineate le vostre tasse dei negozi a quelle sui capitali mafiosi. Seguite il consiglio di un mio amico di Reggio Emilia:
"Hai parlato di sciopero fiscale. Beh senti questa. Me ne parlava un amico un'ora fa. Sua moglie commerciante con negozio a Parma è incazzatissima per lo scudo fiscale. Entra una signora telerimbambita ed inizia la manfrina: "Ma ha visto che scandalo Annozero? Devono chiudere quella trasmissione, comunisti, assassini, povero Silvio...bla,bla"... Lei ascolta non dice niente ed alla fine dopo che la cliente ha pagato le dice: "Signora oggi ho deciso. Non le faccio lo scontrino dal momento che tanto 300 miliardi di euro di evasione fiscale Berlusconi li ha condonati. Quindi ora anche io lo faccio. Che ne dice?" La cliente telerimbambita è rimasta inebetita...è andata in tilt non sapeva che dire...ed è uscita con la coda tra le gambe dicendo: "Eh si, forse ha ragione...".
E se organizzassimo la diffusione di una protesta di questo genere. COMMERCIANTI che aderiscono e mettono il cartello:
"OGGI NON FACCIO LO SCONTRINO. CONTRO LO SCUDO FISCALE CHE CONDONA 300 MILIARDI DI EURO DI EVASIONE"

Traete voi le conclusioni.

A Bari 22 intossicati per aver mangiato alici


Una partita di alici affetta da sospetta anisakis, o «sindrome sgombroide», ha causato malori alle vie respiratorie ed eruzioni cutanee a una ventina di persone residenti a Bari e in alcuni centri della provincia, che nella giornata di martedì avevano gustato il saporito pesce azzurro, crudo. I 20 consumatori, preoccupati, sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere, al San Paolo, al Di Venere e al Policlinico. Fortunatamente, nessuno di loro versa in gravi condizioni. Ieri sera, solo due di essi erano rimasti ricoverati in ospedale, precisamente nel reparto di dermatologia del Policlinico: guariranno in una decina di giorni.
Altri due pazienti si sono autodimessi dal Policlinico, firmando sotto la loro responsabilità. Gli altri cittadini che avevano ingerito le alici a rischio comunque erano già a casa.

A parte Bari, casi di malore si sono registrati nelle vicine Bitonto e Valenzano, e, nella zona murgiana, a Gravina e Altamura. Dopo le segnalazioni dei malori, sono intervenuti in tempo reale i Carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità (Nas), agli ordini del capitano Antonio Citarella. I militari, sentendo anche le persone colpite dai malesseri (difficoltà respiratorie ed eritemi cutanei su tutto il corpo), sono risaliti almeno a due venditori ambulanti che stazionano abitualmente nel mercato rionale di via Montegrappa, al quartiere Carrassi. Ieri, intorno a mezzogiorno, i Carabinieri del Nas si sono recati in via Montegrappa angolo corso Benedetto Croce e, con l’aiuto degli esperti del servizio veterinario della Asl Bari, hanno sequestrato e distrutto 30 chilogrammi di alici.

Dalle informazioni assunte dai due dettaglianti (altri dettaglianti potrebbero avere venduto le alici a rischio in altri mercati, allestiti nei giorni scorsi nei due centri dell’hinterland e nella zona murgiana), i Carabinieri hanno accertato che la partita sarebbe stata fornita loro da due grossisti di Bisceglie. Quindi, gli investigatori, insieme con il personale del dipartimento di prevenzione della Asl Bat, sono andati a controllare le due ditte della città della sesta provincia. Dove si sono fatti consegnare la documentazione che riguarda la provenienza e la commercializzazione del pesce.

Insomma, i Carabinieri puntano a risalire tutta la filiera, per isolare le partite sospette e quindi tranquillizzare i consumatori. Sia i dettaglianti controllati sia i grossisti hanno offerto la massima collaborazione ai militari. I quali hanno informato l’Osservatorio epidemiologico regionale, per mettere in moto un monitoraggio costante e completo sul fenomeno. Inoltre, cinque campioni di alici sono stati inviati all’Istituto sperimentale zooprofilattico di Foggia, per tutti gli accertamenti di laboratorio necessari. La malattia è denominata «avvelenamento da istamina da pesce» o Hfp ed è causata dal batterio dell’anisakis, che alligna nell’apparato digerente delle alici colpite. Dal Nas avvertono: «La presenza del batterio non cambia il sapore. È sconsigliabile, in assoluto, mangiare le alici crude. Anche se la cottura non sempre debella il batterio. Per evitare rischi, il singolo pesce va sempre eviscerato. E, ancora, il pesce dovrebbe essere freschissimo, altrimenti c’è il rischio che il batterio, con il tempo, possa spostarsi dall’apparato digerente alle carni».

dalla Gazzetta del Mezzogiorno

lunedì 5 ottobre 2009

Zaia alla Conferenza nazionale della Cia

È necessario ritornare all’economia reale e a un’agricoltura dei territori, che valorizzi e tuteli le diverse identità produttive del nostro Paese e dobbiamo chiedere con forza che i prodotti agricoli escano dalle speculazioni di mercato. Il Ministro ha concluso il suo intervento chiedendo un minuto di silenzio per le persone che hanno perso la vita nel messinese, a causa del violento nubifragio che ha colpito la Sicilia.

“Dobbiamo chiedere che i prodotti agricoli, a partire dal grano, escano dalle speculazioni di mercato. Ci preoccupiamo che una maglia o una scarpa possa essere il prodotto dello sfruttamento del lavoro minorile e poi non ci poniamo domande quando compriamo un prodotto finanziario che può contenere speculazioni che poi contribuiscono a far morire la gente di fame e mettono a rischio l'impresa agricola. È necessario ritornare all’economia reale e a un’agricoltura dei territori, che valorizzi e tuteli le diverse identità produttive del nostro Paese”.

Con queste parole il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia è intervenuto alla Conferenza nazionale della Cia in svolgimento in questi giorni a Lecce sul tema “Agricoltura: le nuove sfide. Federalismo, Europa e mercato”.

“So che siete preoccupati, afferma il Ministro, per il rifinanziamento del Fondo di Solidarietà Nazionale con il quale si riuscirebbero a recuperare 330 milioni di euro entro fine anno. Ma su questo aspetto il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha dato la sua parola”.

“Le assicurazioni in agricoltura sono una scelta imprenditoriale per tutelare la propria produzione, ma purtroppo ci sono tanti agricoltori che pur non assicurandosi poi chiedono gli interventi statali. Voglio precisare che se finanzieremo il fondo non si potrà dar corso a tutte le richieste che ci arriveranno.”

“Oggi l’economia mondiale sta attraversando una crisi difficile, e l’emorragia dei consumi non ha risparmiato le produzioni agricole. Ma vorrei ricordare che non ho mai conosciuto pessimisti che abbiano fatto fortuna, è necessario quindi guardare con fiducia ai prossimi mesi consapevoli che il sistema economico sta già mostrando i primi segnali di ripresa”.

“La nostra agricoltura, continua il Ministro, possiede un punto di forza notevole, che è quello delle produzioni identitarie dei nostri territori, sinonimo di eccellenza e qualità e per questo tipo di prodotti i consumatori sono disposti a spendere di più. Abbiamo, inoltre, a disposizione 160 milioni di euro che provengono dai sottoutilizzi comunitari, ovvero soldi europei che l’agricoltura italiana non riusciva a spendere e che tornavano all’Europa: ora ce li portiamo a casa”.

“Oggi secondo un recente sondaggio il 72% degli italiani sarebbe pronto a spendere di più se avesse la certezza dell'origine dei prodotti; il provvedimento sull’etichettatura approvato in questi giorni al Senato va proprio in questa direzione ”.

“La scorsa settimana l’Italia ha aderito al documento promosso da Parigi contro la crisi europea del settore lattiero caseario. Un accordo che rafforza l’asse italo – francese e sottolinea la presenza di ''una maggioranza qualificata'' in Europa formata da 20 Paesi, che delineano una road map definita e condivisa per far uscire dalla crisi questo comparto oggi in difficoltà”.

“Un risultato diplomatico, che si unisce al lavoro di squadra che stiamo facendo con De Castro in Europa, e che ci fa ben sperare nel risultato positivo delle partite che stiamo giocando”.

“Spesso mi sento dire che abbiamo tagliato il bilancio dell’agricoltura, ma tra gli aspetti prioritari del mandato che ci hanno dato gli elettori c’era quello di rimettere a posto i conti dello Stato. I tagli hanno riguardato tutti i ministeri e la manovra finanziaria da 34 miliardi di euro è stata fatta senza mettere le mani in tasca agli italiani.”

Il ministro Zaia concludendo il suo intervenuto ha invitato tutti i presenti a osservare un minuto di silenzio per le vittime del maltempo nel messinese.

da Agricoltura italiana on line

martedì 22 settembre 2009

Illegittila l'IVA sulla TARSU e scatta la corsa al rimborso


Avete pagato l’Iva sulla tassa rifiuti? Potete chiedere il rimborso. Grazie alla Corte Costituzionale che ha stabilito che sia la Tarsu (tassa di smaltimento rifiuti solidi urbani) sia la Tia (tariffa igiene ambientale) sono imposte e come tali l’Iva non deve essere applicata. Per ottenere il rimborso (limitato alle fatture degli ultimi 10 anni) da chi vi ha fatturato potete rivolgervi presso la nostra sede di via Rimembranza, 83 Montemesola (Ta).
Vi faremo compilare un modulo appositamente redatto e vi forniremo tutte le informazioni del caso. Prima di compilarlo verificate sulle fatture degli ultimi 10 anni se l’Iva è stata applicata. Se l’avete versata dovrete consegnarci le copie di tutte le fatture pagate le quali saranno allegate al modulo.
Nell'eventualità non dovessero rispondervi adiremo alle vie legali per la restituzione dell'intera somma e sarete rappresentati dal nostro avvocato.


Come chiedere il rimborso Iva:
Se non avete nulla che provi il versamento dell’Iva perché avete solo i bollettini, usateli comunque senza indicare gli importi dell’Iva versata.
La prescrizione per la richiesta di rimborso dell’Iva è di 10 anni, ma potete bloccare questo termine inviando il modulo tramite raccomandata con ricevuta di ritorno in tempi brevi. Il comune o gli altri enti a cui avete pagato la Tarsu hanno 90 giorni per rispondere alla richiesta di rimborso.
Se non rispondono vale il principio del “silenzio diniego”.
La richiesta di rimborso può essere presentata fino al 24 luglio 2011, ovviamente più aspettate più slittano i termini di prescrizione.
In pratica entro il 2009 si può richiedere il rimborso fino al 1999, dal 2010 si può risalire al 2000 e così via…

Cosa fare se negano il rimborso:
Se l’Ente non riconosce la sentenza della Corte costituzionale e nega il rimborso, o non risponde, presenteremo un ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale.

Questi e altri servizi sono a Vostra disposizione presso il nostro ufficio.
Veniteci a trovare perchè perdere altro tempo!!!
Diventate nostri tesserati e scoprirete di avere sempre un consulente al Vostro fianco.

venerdì 18 settembre 2009

Regolarizzazione di Colf e Badanti


Ricordiamo che presso la nostra sede di via Rimembranza, 83 è possibile fino al 30 settembre di questo mese presentare tutta la documentazione per regolarizzare la posizione di colf e badanti irregolari.
I datori di lavoro che al 30 giugno 2009 hanno impiegato irregolarmente da almeno 3 mesi lavoratori italiani, comunitari o extracomunitari potranno avvalersi della procedura di emersione dal lavoro irregolare. Per i lavoratori extracomunitari la procedura è di competenza del ministero dell’Interno.
I soggetti interessati a questo iter sono:

* i datori di lavoro;
* i cittadini italiani;
* i cittadini di un paese membro dell’Unione europea, residenti in Italia;
* i cittadini extracomunitari in possesso di titolo di soggiorno CE di lungo periodo;
* i familiari extracomunitari di cittadino comunitario che siano in possesso di carta di soggiorno.
Per i lavoratori italiani, comunitari e extracomunitari muniti di permesso di soggiorno che consente attività di lavoro subordinato e in corso di validità, la dichiarazione di emersione deve essere presentata all’Inps, utilizzando il Modello LD-EM2009, disponibile anche sul sito internet dell’Inps. La dichiarazione ha efficacia di comunicazione obbligatoria e sarà trasmessa ai Servizi competenti del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, all’Inail, nonché ai Servizi regionali.
Per i lavoratori extracomunitari privi del titolo di soggiorno o in possesso di un permesso di soggiorno che non consente lo svolgimento di attività di lavoro subordinato la domanda va presentata allo Sportello unico per l’immigrazione, esclusivamente in via telematica, attraverso il sito internet del Ministero dell’Interno.
Saremo lieti di rispondere a tutte le Vs domande in merito e ad aiutarVi nel disbrigo di tali pratiche.

A Taranto attivato uno sportello per i professionisti


Apre ogni giovedì, dalle 15 alle 17, per pratiche di contribuenti affidate a professionisti.
I professionisti iscritti all'Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Taranto possono contare, dal 13 ottobre, su uno sportello di assistenza dedicata. La novità si deve all'accordo sottoscritto dal direttore dell'ufficio delle Entrate Taranto 2, Angela Capotorto, e da Mario Tagarelli, presidente dell'Ordine tarantino. In dettaglio, il protocollo d'intesa prevede l'attivazione di uno sportello, operativo ogni giovedì dalle ore 15 alle 17, riservato alla trattazione delle pratiche che i contribuenti affidano ai professionisti. L'assistenza dedicata presso questa postazione è limitata alle comunicazioni di irregolarità e alle cartelle di pagamento, relative alla competenza di Taranto 2, conseguenti ai controlli automatizzati previsti dagli articoli 36-bis del d.p.r. n. 600 del 1974 e 54-bis del d.p.r. n. 633 del 1972. L'iniziativa, attuata in via sperimentale, ha efficacia annuale a decorrere dalla data di attivazione.
Possiamo dire un ottima iniziativa che finalmente snellisce un po le pratiche burocratiche sempre più farraginose e lente.
Speriamo che questa iniziativa abbia seguito e che si possa riproporre anche il prossimo anno.

mercoledì 16 settembre 2009

Inflazione: sui campi è ormai crollo verticale dei prezzi. Al dettaglio meno cari i prodotti alimentari, ma i consumi segnano il passo

La Cia commenta i dati Istat: l’agricoltura calmiera il mercato, ma per i produttori è crisi profonda. I listini all’origine sono scesi ad agosto del 15,7 per cento. In caduta libera i cereali, la frutta, i settori vitivinicolo e lattiero-caseario. Anche le quotazioni al dettaglio frenano (meno 0,1 per cento il dato congiunturale e più 1,0 per cento quello tendenziale).
Il crollo sui campi dei prezzi dei prodotti agricoli (meno 15,7 per cento nello scorso mese di agosto) continua a frenare la corsa dei listini sugli scaffali degli agroalimentari, che segnano un calo in termini congiunturali (meno 0,2 per cento rispetto a luglio) e una crescita contenuta sotto il profilo tendenziale (più 1,0 per cento nei confronti dell’analogo mese del 2008). In questo modo, la “forbice” dalla produzione agricola alla tavola, anche se in alcuni casi resta ancora accentuata, si è sensibilmente ridotta nei confronti di quella dell’anno scorso. Lo sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito ai dati dell’Istat sull’inflazione che ad agosto ha registrato un aumento di appena lo 0,1 per cento.

La Cia rileva che nei prezzi agricoli all’origine ad agosto si riscontrano, rispetto all’analogo mese dell’anno passato, marcate flessioni per i cereali (meno 31,2 per cento), per la frutta fresca (meno 29,8 per cento), per gli ortaggi (meno 15,9 per cento), per il settore vitivinicolo (meno 20,4 per cento) e per quello dell’olio d’oliva (meno 7,5 per cento).

Anche tra i prodotti zootecnici si registrano, comunque, cali generalizzati. Il settore dei bovini mette a segno una flessione del 3,5 per cento, quello degli avicoli meno 1,3 per cento, mentre quello dei suini conferma la tendenza riflessiva con meno 9,2 per cento.

Ancora più accentuato, invece, il calo delle quotazioni dei prodotti lattiero-caseari, che rispetto ad agosto 2008, hanno avuto, in media, una diminuzione media del 15,1 per cento. In forte discesa, soprattutto, il prezzo del latte alla stalla, il cui livello è ormai inferiore a quello di venti anni fa.

La frenata dell’inflazione conferma così una congiuntura molto negativa che -avverte la Cia- fa sentire i suoi effetti anche su un settore come quello agricolo che sta attraversando una profonda crisi che investe tutti i comparti produttivi. Una situazione resa ancora più difficile da consumi alimentari che ristagnano e dalle prospettive di una ripresa ancora molto lontana.

I redditi da lavoro autonomo percepiti dai pensionati nell’anno 2008 vanno comunicati all’Inps entro il prossimo 30 settembre

Con Messaggio n. 16380 del 20 luglio 2009, l’Inps rammenta che il 30 settembre scade il termine per presentare il Modello 503/Aut, sul quale esporre i redditi da lavoro autonomo percepiti nell’anno 2008 da persone già pensionate.

Non tutti i titolari di pensione che abbiano anche percepito nel 2008 redditi da lavoro autonomo sono tenuti a compilare il modulo: in questo senso il Messaggio dell’Inps specifica chi sono i soggetti interessati, precisando che i redditi vanno dichiarati al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, ed a lordo delle ritenute erariali.

martedì 15 settembre 2009

Dal 2 settembre a Matera, convegno internazionale su telerilevamento incendi


Ogni anno gli incendi colpiscono a livello mondiale circa 350 milioni di ettari di territorio, con danni a proprietà e mezzi di sostentamento e spesso perdite di vite umane. Gli incendi boschivi fuori controllo contribuiscono inoltre al riscaldamento globale, all'inquinamento, alla desertificazione ed alla perdita di biodiversità. Poichè gli incendi boschivi sono aumentati sia in frequenza che in intensità, in aree quali il Mediterraneo, l'Africa subsahariana, l'Australia, il Canada e gli Stati Uniti, il loro controllo risulta un fattore cruciale per la salute umana, la protezione ambientale e la gestione delle risorse naturali. In tale contesto, l'uso dei satelliti offre nuove opportunità per la gestione dell' emergenza incendi, fornendo informazioni prima, durante e dopo gli eventi. Ma in che misura il telerilevamento é in grado di supportare a livello operativo la protezione dell'ambiente dal rischio incendi, lo studio della vulnerabilità al fuoco di boschi, aree coltivate ed aree urbane? Risposte a tali quesiti saranno forniti da oltre cento ricercatori e studiosi provenienti dall'Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Grecia, Germania, Svizzera, Belgio, Austria, Inghilterra, Libano, Nigeria, Messico, Argentina, Canada, USA, Sudafrica, nel VII workshop internazionale "Advances in Remote Sensing and GIS applications in Forest Fire Management towards an operational use of Remote sensing in Forest fire management", organizzato dall' Istituto di Metodologie per l' Analisi Ambientale (IMAA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, in collaborazione con Università di Alcalà, e l' Agenzia Spaziale Europea (ESA), che si terrà per la prima volta in Italia, e precisamente a Matera dal 2 al 5 settembre 2009.

Novità Importante

Apre oggi, 15 Settembre 2009 ufficialmente il blog della nuova sede CIA di Montemesola.
L'inaugurazione ufficiale della sede situata in via Rimembranza, 83 nel Comune di Montemesola (Ta), è avvenuta in data 14 Marzo 2009 alla presenza del Presidente Nazionale Dott. Giuseppe Politi e delle autorità militari, civili e religiose.
La Cia è una delle più grandi organizzazioni professionali agricole europee. Il "Sistema Cia" si articola in associazioni, istituti e società che forniscono alle persone e alle imprese una serie di importanti ed essenziali servizi, svolti tramite: Patronato Inac, Caf-Cia, Caa-Cia, Agricoltura è vita, Associazione nazionale pensionati (Anp), Associazione Donne in Campo, Associazione dei giovani imprenditori agricoli (Agia), Turismo verde, Associazione nazionale dei coltivatori a contratto agrario (Ancca), Associazione italiana energie agroforestali (Aiel), Associazione nazionale per l'agricoltura biologica (Anabio), Associazione solidarietà e sviluppo (Ases) e Scuola in Fattori.
Siamo davvero lieti di fornire anche questo ulteriore strumento informatico per interfacciarci con i nostri clienti e non solo.
Cercheremo, per quanto possibile, di fornire tutte le novità in campo fiscale, tributario e soprattutto nell'ambito agricolo che rappresenta elemento fondamentale della struttura CIA.
Pertanto invitiamo tutti i residenti del comune di Montemesola e dei comuni limitrofi di venirci a trovare presso la nostra sede e invitiamo tutti coloro che vorranno consultare le nostre pagine web di contattarci per informazioni e consulenze anche online.

Via allo Scudo da 4 miliardi

L'operazione scudo fiscale parte oggi con la chiamata alla "cooperazione" di professionisti e operatori e con la diffusione ufficiale di una circolare "provvisoria" dell'agenzia delle Entrate (non ancora firmata dal direttore, Attilio Befera) per arrivare entro pochi giorni (una decina al massimo, stimano dalle Entrate) alla circolare definitiva. Che, grazie a questa soluzione, potrà tener conto di obiezioni e osservazioni che verranno sollevate da intermediari e professionisti nei prossimi giorni.

Questo mentre filtrano i contenuti della circolare: fra i chiarimenti più attesi quelli sull'obbligo di segnalazione ai fini dell'antiriciclaggio dei professionisti, che il documento dovrebbe confermare. Oltre all'interpretazione che allargherà la regolarizzazione oltre la Ue con Paesi nei quali vi sia scambio di informazioni. Dal ministero dell'Economia, in ogni caso, arriva l'indicazione che non sono previsti altri interventi normativi sul testo dello scudo.

Ieri, poi, sono stati pubblicati i modelli (si vedano i commenti a pagina 31): c'è, dunque, già un primo elemento di riferimento per coloro che intendono avvalersi dello scudo, anche se in questo caso siamo più nel campo del già "atteso", dato che i prospetti riprendono quelli già utilizzati nella precedente versione dello scudo. Tornando alla circolare la scelta del documento "provvisorio" dovrebbe consentire di evitare una serie di chiarimenti a distanza ravvicinata, come era accaduto in passato, ma di arrivare a un testo di riferimento unico in un breve arco di tempo.

Con la dichiarazione agli intermediari e con il pagamento dell'imposta pari al 5% delle attività dichiarate (che corrisponde alla tassazione di un 50% su un rendimento annuo del 2% delle somme rimpatriate per gli ultimi cinque anni) si potranno regolarizzare (o rimpatriare, nei casi in cui la legge non ritiene sufficiente la regolarizzazione) le attività detenute all'estero in violazione delle regole sul monitoraggio e quindi evitare l'applicazione in futuro delle pesanti sanzioni previste dal Dl 78/2009. La regolarizzazione potrà avvenire nei prossimi sette mesi (entro il 15 aprile 2010).

I chiarimenti sul rimpatrio sono attesi tutti per via amministrativa, senza interventi normativi. E per via amministrativa è previsto che avvenga anche l'apertura alle richieste delle Ue per superare l'esclusione della regolarizzazione per i paesi con i quali sia previsto un sufficiente scambio di informazioni. Sarà quindi la circolare delle Entrate, verosimilmente, a escludere la necessità del rimpatrio fisico nel caso di beni detenuti in paesi con i quali c'è uno scambio di informazioni. È destinato a essere confermato l'obbligo di segnalazione ai fini dell'antiriciclaggio per i professionisti. Diversi sono, poi, gli altri punti sui quali c'è grande attesa per i chiarimenti dell'Agenzia. Per esempio cosa accade a una società di capitali se un socio utilizza lo scudo per sfuggire ad accertamenti personali? Il dubbio è se questa circostanza non divenga di per sé elemento utilizzabile per accertare la società. Sembra abbastanza chiaro, invece, che le somme scudate daranno una piena copertura rispetto al redditometro, a condizione di dimostrare il disinvestimento di somme scudate.

Nella nuova edizione dello scudo non sono state fatte previsioni sulle entrate. Con il decreto 78 era stata fatta solo la previsione di una cifra minima simbolica. Secondo le previsioni degli esperti (si vedano le edizioni regionali del Sole 24 Ore pubblicate mercoledì 9 settembre), la stima delle entrate per l'Erario potrebbe oscillare tra 3 e 4,5 miliardi di euro, per la gran parte concentrata in Lombardia (che potrebbe contribuire all'operazione per un 62%).

Per colf e badanti sanatoria al rallentatore

La sanatoria stenta a decollare. A nove giorni dall'inizio della regolarizzazione di colf e badanti
extracomunitari senza permesso di soggiorno, il ministero dell'Interno dà i numeri delle domande inviate al sito www.interno.it. Bilancio che conferma la partenza lenta. O, come ha detto il primo giorno di invio il Viminale, "dolce". Si è lontani però dal minimo 500mila domande e il massimo di 750mila previste alla vigilia dal ministero.
Dal 1° settembre a oggi si contano 46.095 domande, che confermano il ritmo registrato il giorno del debutto, quando il Viminale ricevette 7.200 richieste. Il ritmo è di 5mila invii al giorno.
Anche i moduli scaricati non sono quella valanga che si aspettava: 70.779. In compenso, quasi tutti quelli che hanno inviato hanno avuto il riscontro che fa stare tranquilli: risultano consegnate 45.775 ricevute.
La mancata corsa potrebbe dipendere da tanti fattori messi in luce sulle pagine del Sole 24 Ore (che aveva anche evidenziato il dubbio delle poche domande rispetto alle attese): il limite di reddito (20mila euro) e il minimo di 20 ore settimanali richiesto al datore di lavoro per le colf, la dichiarazione di non autosufficienza richiesta agli anziani che sono autosufficienti possono regolarizzare solo la colf ma hanno il vincolo del reddito minimo. E poi, ultimo ma non da ultimo, i conti a mente fredda che si fanno le famiglie: oltre ai 500 euro di forfait che servono a sanare il lavoro in nero dal 1° aprile al 30 giugno 2009 ci sono anche i contributi da versare all'Inps a partire dal 1° luglio. I sindacati calcolano in media che ogni datore deve sborsare subito in media 1000 euro.
Operazione a rischio? (anche per le casse dello stato che potrebbe incassare 1,2 miliardi per il primo anno di lavoro tra tasse e contributi?) Non è detto. Il ministero si aspetta "l'onda lunga" nella seconda metà del mese. Una conferma di ciò è il numero dei moduli scaricati per le colf (26.774) che è il doppio di quelli scaricati per le badanti (12.944)