L'operazione scudo fiscale parte oggi con la chiamata alla "cooperazione" di professionisti e operatori e con la diffusione ufficiale di una circolare "provvisoria" dell'agenzia delle Entrate (non ancora firmata dal direttore, Attilio Befera) per arrivare entro pochi giorni (una decina al massimo, stimano dalle Entrate) alla circolare definitiva. Che, grazie a questa soluzione, potrà tener conto di obiezioni e osservazioni che verranno sollevate da intermediari e professionisti nei prossimi giorni.
Questo mentre filtrano i contenuti della circolare: fra i chiarimenti più attesi quelli sull'obbligo di segnalazione ai fini dell'antiriciclaggio dei professionisti, che il documento dovrebbe confermare. Oltre all'interpretazione che allargherà la regolarizzazione oltre la Ue con Paesi nei quali vi sia scambio di informazioni. Dal ministero dell'Economia, in ogni caso, arriva l'indicazione che non sono previsti altri interventi normativi sul testo dello scudo.
Ieri, poi, sono stati pubblicati i modelli (si vedano i commenti a pagina 31): c'è, dunque, già un primo elemento di riferimento per coloro che intendono avvalersi dello scudo, anche se in questo caso siamo più nel campo del già "atteso", dato che i prospetti riprendono quelli già utilizzati nella precedente versione dello scudo. Tornando alla circolare la scelta del documento "provvisorio" dovrebbe consentire di evitare una serie di chiarimenti a distanza ravvicinata, come era accaduto in passato, ma di arrivare a un testo di riferimento unico in un breve arco di tempo.
Con la dichiarazione agli intermediari e con il pagamento dell'imposta pari al 5% delle attività dichiarate (che corrisponde alla tassazione di un 50% su un rendimento annuo del 2% delle somme rimpatriate per gli ultimi cinque anni) si potranno regolarizzare (o rimpatriare, nei casi in cui la legge non ritiene sufficiente la regolarizzazione) le attività detenute all'estero in violazione delle regole sul monitoraggio e quindi evitare l'applicazione in futuro delle pesanti sanzioni previste dal Dl 78/2009. La regolarizzazione potrà avvenire nei prossimi sette mesi (entro il 15 aprile 2010).
I chiarimenti sul rimpatrio sono attesi tutti per via amministrativa, senza interventi normativi. E per via amministrativa è previsto che avvenga anche l'apertura alle richieste delle Ue per superare l'esclusione della regolarizzazione per i paesi con i quali sia previsto un sufficiente scambio di informazioni. Sarà quindi la circolare delle Entrate, verosimilmente, a escludere la necessità del rimpatrio fisico nel caso di beni detenuti in paesi con i quali c'è uno scambio di informazioni. È destinato a essere confermato l'obbligo di segnalazione ai fini dell'antiriciclaggio per i professionisti. Diversi sono, poi, gli altri punti sui quali c'è grande attesa per i chiarimenti dell'Agenzia. Per esempio cosa accade a una società di capitali se un socio utilizza lo scudo per sfuggire ad accertamenti personali? Il dubbio è se questa circostanza non divenga di per sé elemento utilizzabile per accertare la società. Sembra abbastanza chiaro, invece, che le somme scudate daranno una piena copertura rispetto al redditometro, a condizione di dimostrare il disinvestimento di somme scudate.
Nella nuova edizione dello scudo non sono state fatte previsioni sulle entrate. Con il decreto 78 era stata fatta solo la previsione di una cifra minima simbolica. Secondo le previsioni degli esperti (si vedano le edizioni regionali del Sole 24 Ore pubblicate mercoledì 9 settembre), la stima delle entrate per l'Erario potrebbe oscillare tra 3 e 4,5 miliardi di euro, per la gran parte concentrata in Lombardia (che potrebbe contribuire all'operazione per un 62%).
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