lunedì 7 dicembre 2009

Manovra 2010 con più ricerca e meno enti locali

Ore decisive per la Finanziaria da 8,9 miliardi di euro per il 2010, che nella sessione a oltranza tra domenica sera e lunedì troverà in commissione Bilancio alla Camera quella che probabilmente sarà la sua versione definitiva. Dopo il passaggio in commissione, infatti, è quasi certo il ricorso alla fiducia per il voto in Aula, e la blindatura dovrebbe riproporsi poi al Senato per evitare una quarta lettura difficile da inserire nel calendario di fine anno. Tutto ruota atntorno al maxi-emendamento presentato dal relatore Massimo Corsaro (Pdl), che riscrive gli articoli 2 e 3 del disegno di legge accogliendo i correttivi proposti dal governo nei giorni scorsi.

Enti locali
Nel testo torna l'obbligatorietà dei tagli alle giunte e ai consigli di comuni e province, necessari a trovare i risparmi da 229 milioni in tre anni di cui saranno alleggeriti i trasferimenti agli enti locali, mentre i sindaci trovano il rimborso integrale, a partire dal 2009, per l'Ici abolita sull'abitazione principale. Senza copertura rimangono però i 350 milioni che i comuni non hanno incassato nel 2008, e che ancora non sono stati indennizzati dagli assegni statali. Sempre nel capitolo enti locali, saltano le compensazioni per le utility colpite dalle multe Ue sugli aiuti di Stato e la possibilità di rimborsare i volontari che si impegnano nelle ronde per la sicurezza urbana: l'addio a questa norma è accolto con soddisfazione dal sindacato autonomo di Polizia, che per bocca del segretario generale Nicola Tanzi ringrazia il presidente della Camera Gianfranco Fini.

Regioni e sanità
Confermato invece il super-Fisco per le Regioni interessate dagli extradeficit sanitari: se i piani di rientro dal debito non saranno presentati in tempo o si dimostreranno troppo deboli, scatterà il commissariamento e le aliquote Irap e Irpef dovranno crescere rispettivamente dello 0,3% e dello 0,15%, superando anche i tetti massimi previsti dalla legge. Sui 2,4 miliardi aggiuntivi per i fondi sanitari, concordati pochi giorni fa da governo e regioni, i governatori dovranno probabilmente aspettare un prossimo provvedimento.

Ricerca
Negli ultimi passaggi prima del voto decisivo la manovra 2010 ha imbarcato anche un importante pacchetto per la ricerca, a partire dall'aumento fino a quota 1.050 milioni da destinare nel prossimo biennio al credito d'imposta per gli investimenti delle imprese. Le università dovrebbero portare a casa uno stanziamento extra di 400 milioni, che compensa in parte i tagli previsti per l'anno prossimo dalla manovra dell'estate 2008 e si avvicina alle richieste dei rettori, che puntavano su mezzo miliardo: 130 milioni vanno invece alle scuole non statali.

Banca del Sud e credito alle imprese
Dopo un'altalena durata giorni, e seguita in prima persona dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, sul treno del maxi-emendamento è rientrata anche la Banca del Sud, mentre salvo soprese dell'ultim'ora non dovrebbero trovare spazio gli sconti fiscali per gli istituti di credito che aderiscono alla moratoria sui debiti delle piccole e medie imprese. «Su questo sono totalmente d'accordo con Tremonti - ha commentato il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta - perché non possiamo dare sgravi a un sistema bancario che si è dimostrato molto miope ed egoista».

Welfare
Nella sua forma definitiva, il pacchetto welfare dovrebbe invece valere 975 milioni per la proroga della cassa integrazione in deroga e degli sravi per i contratti di produttività, il potenziamento alle indennità per i precari che perdono il lavoro e gli incentivi alle agenzie di lavoro.

dal Sole 24 Ore

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