Prenderà il via il 3 agosto l'atto notarile in forma digitale. Da quella data sarà infatti in vigore il decreto legislativo 110/2010, che è stato pubblicato nella «Gazzetta Ufficiale» n. 166 di ieri, 19 luglio 2010.
Il provvedimento consentirà così ai notai di predisporre i loro atti, oltre che nella tradizionale forma cartacea, anche mediante la creazione di file firmati con la firma elettronica dei clienti e con la firma digitale del notaio.
Sta per andare dunque in soffitta la tradizionale raffigurazione del notaio con penna d'oca e calamaio, in una stanza scura illuminata da luce fioca. Questa figura lascerà il posto a server, computer, smart card e pec: per effetto del decreto legislativo 110/2010, infatti, il notaio si convertirà in "professionista digitale" a trecentosessanta gradi, con la conseguenza che gli atti notarili potranno essere direttamente originati in formato digitale e – come tali – trasmessi (ai pubblici uffici e ai clienti) e, infine, conservati nel tempo.
La digitalizzazione contraddistinguerà tutta la "catena produttiva" dello studio notarile, dalla fase di preparazione degli atti a quella di stipula; dagli adempimenti di back office alla fase di contabilità e fatturazione.
Tutto questo sistema avrà il suo perno sul fatto che il notaio è obbligatoriamente dotato della firma digitale, e cioè di quel tipo di firma elettronica che, basandosi sul sistema di chiavi crittografiche, rappresenta, allo stadio attuale della tecnica, il sistema che offre le maggiori garanzie di sicurezza. La firma digitale rappresenterà infatti il fulcro sul quale ruoterà tutto il sistema: dalla formazione dell'atto, alla sua trasmissione e, infine, alla sua conservazione.
La stipula del rogito avverrà dunque in uno scenario diverso da quanto si è visto finora: il notaio leggerà l'atto direttamente al computer, riceverà la sottoscrizione elettronica dei clienti e firmerà l'atto mediante la smart card contenente la sua firma digitale.
Il notaio eseguirà poi tutti gli adempimenti post stipula (registrazione, trascrizione, registro imprese eccetera) in via totalmente elettronica, come peraltro già oggi accade; e consegnerà ai clienti una copia del rogito o stampandolo nella tradizionale forma cartacea oppure consegnando un dischetto o una chiavetta contenente l'atto in formato digitale o spedendo il file via posta elettronica certificata, di cui ogni notaio già oggi è obbligatoriamente dotato.
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